“Togli la ragione e lasciami sognare, lasciami sognare in pace”

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Il Napoli sbanca Frosinone con una manita e regala a mister Sarri, nel giorno del suo compleanno, il titolo virtuale di Campione d’Inverno. Un traguardo che la compagine partenopea non raggiungeva dal lontano 1989, quando a guidarla c’era D10S.

L’ambiente napoletano ha accolto il risultato con entusiasmo, ma non troppo, consapevole del fatto che fino a maggio il cammino è ancora lungo, lunghissimo, e ci sono squadre alle spalle che hanno un gap tecnico superiore al Napoli. Un ambiente che, soprattutto negli ultimi anni, ha imparato a mantenersi umile e cauto, senza sbilanciarsi troppo. Reduce da bellissime figure in ambito europeo e dalle conquiste di alcune coppe nazionali, il tifo napoletano è cresciuto in mentalità.

Ad inizio stagione in molti chiedevano la testa di Maurizio Sarri per i risultati poco soddisfacenti, ma la grandissima parte dei tifosi era fiduciosa e chiedeva di lasciar lavorare in maniera serena la squadra e la società. Il tempo gli ha dato ragione.

Napoli è da sempre una città molto passionale e scaramantica, che chiede tanto, spesso troppo, ma quest’anno la sensazione è quella di un gruppo di calciatori senza tutte quelle pressioni di vincere obbligatoriamente. I tifosi sono contenti per il bel gioco espresso (tra i migliori in Europa), dell’attaccamento alla maglia dei ragazzi di Sarri, dall’umiltà  e la serietà di quest’ultimo e dal bel feeling che si è venuto a creare (di nuovo, finalmente) tra squadra e gente. Tutto quel che verrà, sarà un di più.

Sono solo sensazioni, ovviamente, che potranno essere smentite, oppure no. Resta il fatto che l’Italia calcistica sta ammirando una squadra del Sud che, nuovamente guidata da un argentino, sta facendo meraviglie. Che è meritatamente al comando grazie ad un duro lavoro ed alla bontà di un progetto che parte dal lontano 2004. C’è chi rende omaggio al Napoli e c’è chi non perde occasione di deriderne la tifoseria. Tacciata, come sempre, di essere troppo “tarantella e mandolini”.

E’ da ieri che circolano sui social foto ritraenti caroselli per le vie di Napoli, con tanto di bandiere e sciarpe azzurre raffiguranti i simboli del Napoli Calcio. Foto belle si, ma false. O almeno non di ieri, non recenti. Foto risalenti alla festa promozione del 2007, o addirittura dell’ultimo scudetto, fatte passare per foto fresche di scatto e messe alla mercé della goliardia dei tanti “rosiconi” del web. “Uè Pulcinella, vedi che lo scudetto si vince a maggio”, “Come sempre ridicoli, i soliti napoletani” e tanti altri commenti del genere hanno inondato la rete. Ma perché bisogna far passare per forza questa immagine di un tifo ed un popolo provinciali, non aventi senso delle cose e della misura con cui accoglierle? Perché bisogna per forza di cose strumentalizzare e distorcere la realtà dei fatti? A Napoli siamo tutti troppo contenti per questo bellissimo momento, ma da qui ai caroselli ce ne passa. Se questa gioia per l’inseguimento di questo sogno a qualcuno reca fastidio, “no è problema mio”, per dirla alla Mou.

Sognare è lecito. Con prestazioni così, tutto è lecito. E magari a maggio, ci saranno altre foto di strade tinte d’azzurro, quella volta si, facendo i dovuti scongiuri, fresche fresche di giornata.