Torre del Greco, diploma falso e laurea annullata: scattano indagini e arresti

Pubblicità

Ha dell’incredibile la storia di uno studente di Torre del Greco che, nel giro di dieci mesi, si era visto annullare tutta la sua faticosa carriera universitaria nonché la sua tanto sospirata conclusione, ovvero il titolo di dottore conseguito. Il motivo? Dieci mesi dopo essersi laureato in Giurisprudenza all’Università Statale di Milano, l’ateneo, fatta qualche indagine, aveva scoperto e successivamente comunicato al ragazzo che il titolo non poteva essere validato in quanto il ragazzo era senza diploma.
Errore burocratico? Macchè. Tutto è iniziato nel lontano 2005: ai tempi il giovane, terminati i suoi studi, si diplomò in un “liceo”, il Giacomo Leopardi di Torre del Greco, con il voto di 80/100. Successivamente, seguendo le sue ambizioni ed i suoi sogni, partì per Milano, dove si immatricolò alla Statale e dove iniziò anche la sua carriera universitaria, culminata con la laurea, conseguita il 19 marzo 2013. Fin qui tutto perfettamente in regola, se non fosse che l’ateneo a cui era iscritto tardava a riconoscergli il titolo appena conquistato. Poi, a fine gennaio 2014, arrivò la doccia gelata da parte della segreteria dell’università: laurea cancellata. Questo perché erano in corso delle indagini, all’ insaputa dello studente, sulle illecite attività dell’istituto superiore che aveva frequentato: infatti, si sospettava che la struttura non fosse parificata e che addirittura fornisse diplomi falsi. La scuola è poi finita al centro di un’indagine che ha anche portato ad arresti e denunce. Dalle indagini era emerso che due pregiudicati avevano costruito un sistema scolastico “parallelo” (con tre istituti per la preparazione agli esami tra Torre del Greco e Pomigliano d’Arco) fabbricando ad hoc titoli di studio completamenti falsi. E’ stato infatti accertato che gli istituti, in alcun modo riconosciuti, incassassero rette dai ragazzi per seguire i corsi e poi presentassero una sorta di tariffario, a conguaglio di 4 mila euro per un diploma e 10 mila per una laurea. Nel 2014 sono arrivate sei condanne in primo grado, da 6 anni a un anno e mezzo, per i responsabili delle truffe
Tuttavia il giovane in questione non si è perso d’animo e si è rivolto alle autorità competenti. Sono stati necessari comunque due anni, trascorsi tra tribunali, carte bollate e battaglie giudiziarie ma alla fine lo studente campano ha visto riconoscere la sua laurea – caso più unico che raro – pur non avendo tecnicamente conseguito un diploma valido. I giudici del Consiglio di Stato, alla fine, hanno deciso che non fosse corretto accanirsi sul ragazzo e annullare a posteriori la sua intera carriera universitaria, considerati i sette anni di studio e fatica e «l’incidenza sulla sua situazione di vita, personale e professionale».