Napoli capitale delle case da ristrutturare, un patrimonio da recuperare

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La grande maggioranza degli edifici residenziali italiani è stata costruita prima del 1990 e necessita oggi di una ristrutturazione, che possa adeguare le strutture alle nuove normative introdotte in questo periodo. Si tratta di un importante ambito di intervento che comporta benefici anche agli utenti.

Più di dieci milioni di edifici, 123 milioni di metri quadri di abitazioni vuote inadatte, un investimento di 50 miliardi di euro: secondo le ultime stime, questo è lo scenario del patrimonio residenziale italiano che necessita di interventi di ristrutturazione, anche perché realizzato prima del 1990 e, dunque, ormai “invecchiato”.

Un milione di case da sbloccare. Questo comparto rappresenta una importante chiave di volta per ridare slancio anche al settore immobiliare, ormai fiaccato da anni di crisi e stagnazione: grazie agli interventi di ammodernamento e adeguamento alle normative più recenti, infatti, si potrebbe sbloccare mercato potenziale di oltre 1 milione di case, rendendole più appetibile per gli acquirenti.

Ossigeno al mercato. Già in questa fase, infatti, una quota delle compravendite vicina al 19% riguarda case da ristrutturare, con punte che in città come Napoli superano il 25%; aggiungendo poi le unità immobiliari abitate, che avrebbero ugualmente necessità di una manutenzione straordinaria, si raggiunge appunto l’investimento stimato di 50 miliardi di euro, che sarebbe a dir poco ossigeno per l’edilizia italiana e il mercato immobiliare.

I benefici della ristrutturazione edilizia. Oltre all’aspetto meramente economico, il recupero di questo patrimonio immobiliare potrebbe apportare vantaggi anche di tipo pratico, a cominciare dal miglioramento delle condizioni di vita degli abitanti, una nuova veste estetica della casa e risparmi energetici. Molto importante, infatti, è l’aspetto legato al rinnovamento di tutto il comparto dell’energia, che deve ovviamente seguire le ultime prescrizioni di legge, come ricorda l’approfondimento di PuntoLuce sulle informazioni per realizzare un impianto elettrico efficace ed efficiente, con tutti i principali riferimenti circa le norme e le operazioni da compiere.

Un investimento sulle case. Tutte le spese necessarie, inoltre, vanno viste come un investimento, perché una casa più moderna e funzionale acquista maggior valore su un mercato complesso come quello italiano. Accanto all’efficientamento della parte impiantistica, che come accennato deve essere a norma e tecnologicamente, bisogna dedicare attenzione alla sicurezza dell’immobile, dotando gli edifici di allarmi, e all’implementazione di servizi accessori come la predisposizione per l’installazione di climatizzatori d’aria e per la connessione wi-fi.

Guadagnare rinnovando. Gli interventi principali sono molteplici, e vanno dalle operazioni di demolizione, rimozione e costruzione dei tramezzi, intonaci e rasature, all”ammodernamento di pavimenti e rivestimenti, passando per i lavori da imbianchino e da idraulico, l’installazione di impianti di riscaldamento, assistenze murarie, infissi e fornitura materiali. Per fare un esempio concreto dei vantaggi, basti dire che gli esperti calcolano che il plusvalore sull’immobile derivante da questo complesso di azioni in alcune zone può raggiungere anche il 35% del prezzo originario.

Dove intervenire. Tra i principali capoluoghi in Italia, Napoli si posiziona al primo posto tra le città che possiedono il maggior numero di immobili in vendita che necessitano interventi di ristrutturazione, seguita da Roma, Milano e Torino. Roma però è “capitale” anche del plusvalore ottenibile da questi interventi: il guadagno medio nel capoluogo laziale infatti si attesta a 71mila euro, con valori vicini al 20%.

Plusvalore e guadagni. Altre città che si rivelano interessanti per questa dinamica sono Venezia (guadagno di 50mila euro e plusvalore del 18%), Firenze, Napoli e Milano, dove però incide diversamente il costo dell’intervento; per capire meglio, a Venezia la spesa media per una ristrutturazione è pari a 34mila euro.