Nola, la Procura revoca il sequestro degli alberi ad alto fusto presenti nella Villa Comunale

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Oggi è stato finalmente possibile revocare, temporaneamente, all’esito di complesse indagini coordinate da questo Ufficio coadiuvato dal personale della Guardia di Finanza della Compagnia di Nola e dei Carabinieri della Stazione di Nola, il sequestro degli alberi ad alto fusto siti nella Villa Comunale di Nola perché il Comune possa effettuare i lavori idonei a restituirli all’uso della cittadinanza. Ed infatti, nella primavera del 2015 il Comune di Nola, verificata l’allarmante situazione di alcuni alberi di alto fusto di grande pregio della Villa comunale della cittadina, aveva disposto la messa in sicurezza dell’area, anche attraverso il taglio di alcuni di quegli alberi, sulla base della perizia redatta dal consulente della ditta affidataria dei relativi lavori ritenuti di somma urgenza. L’iniziativa aveva innescato una serie di denunce ed esposti a questa Procura, con i quali enti e singoli cittadini avevano segnalato che quell’intervento determinava la possibile compromissione di un ambiente di pregio storico.

Il Magistrato incaricato delle indagini, verificata resistenza di un serio pericolo di compromissione ambientale, il 17 luglio del 2015 aveva disposto il sequestro di alcuni alberi, poiché l’intervento era effettuato in carenza delle autorizzazioni prescritte per interventi su beni di interesse storico (quali, appunto, erano quegli alberi e quelle aree) per evitare che il reato – ritenuto in corso di esecuzione – venisse portato ad ulteriori conseguenze. Il Comune, all’esito, come già in passato, aveva reiterato il provvedimento di chiusura di tutta la Villa comunale, quasi contestualmente però – quale ente esponenziale degl’interessi e delle esigenze dei propri cittadini – proponendo richiesta di riapertura di quegli spazi pubblici, previa regolarizzazione dell’intervento. AI fine di verificare a quali condizioni potesse essere accordato un possibile dissequestro, il magistrato incaricato delle indagini necessariamente è stato chiamato a tenere conto della poliedrica natura della Villa comunale che è al tempo stesso giardino storico, bene culturale tutelato ai sensi dell’art. 10 comma 1 del Decreto legislativo 42/2004 (“‘Codice dei beni culturali e del paesaggio”), spazio ad uso pubblico, elemento del centro storico della città, e soprattutto ecosistema – in quanto interagente di una comunità di organismi animali e vegetali (biocenosi) con l’ambiente fisico che li circonda (biotopo). E’ apparso, quindi, evidente che un mero abbattimento e ri-piantumazione senza le condizioni necessarie affinché il nuovo ecosistema potesse durare nel tempo sarebbe stato inutile ed anzi dannoso; e si è ritenuto quindi necessario affidare ad esperti consulenti, i dottori agronomi Antonio di Gennaro e Fabrizio Cembalo Sambiase, una perizia avente ad oggetto non solo I”accertamento delle condizioni di staticità vegetative e fitosanitarie degli esemplari arborei ad alto fusto in relazione agli aspetti di rischio per la pubblica incolumità, ma anche indicazione delle eventuali tipologie di intervento e delle modalità gestionali delle aree. funzionali ad assicurarne la fruibilità e la longevità.

Si è cioè richiesto ai consulenti non una semplice valutazione sulla sicurezza passiva per i fruitori dell’area, ma un progel\o dinamico in grado di garantire complessivamente la protezione e lo sviluppo dell’ “Ambiente Villa”. t\ella perizia depositata dopo alcuni mesi. ali” esito di complessi ed approfonditi accertamenti e verifiche. veniva stigmatizzata l’assoluta e totale incuria nella quale era stata tenuta per anni la Villa ed i complessi viventi in essa presenti a causa della mancanza di un piano e di un sistema organico di gestione. monitoraggio e controllo. e chiarita che tale negligenza -tradottasi in reiterati quanto improvvisali interventi aveva causato una “alterazione irreversibile dell”ecosistema originario” cagionando la debilitazione vegetativa e statica di molti esemplari arborei in quel pregiato giardino storico, ed in definitiva un vero e proprio inquinamento ambientale. In seguito al deposito dell’elaborato dei consulenti – che illustravano gli interventi da mettere in campo da parte del Comune per conseguire da un lato la fruibilità dell”area. dall’altra per conservante nel tempo il pregio storico – venne inoltrata da parte del Comune di Nola una prima richiesta di dissequestro degli alberi con allegazione di un piano di intervento. che però venne ritenuto non pienamente rispondente alle indicazioni date dai periti della Procura. Successivamente al primo rigetto è stato presentato un ulteriore piano di ripristino~ stavolta del tutto in linea con le prescrizioni. ed oggi è stato infine possibile procedere alla revoca del sequestro. al fine di consentire gli interventi ritenuti necessari. Si ripete: caratteristica di questo intervento giudiziario. in conseguenza della necessità di rendere convergenti l’interesse dei ci!ladini ad usufruire ciel pregiato giardino storico c quello generale alla conservazione e sviluppo del delicato bio – ambiente ill\eressalO dalle indagini. è stato quello di ottenere che, in modo del tutto innovativo rispetto alle esperienze note nel settore. un’Amministrazione pubblica sarà tenuta a dotarsi di un vero e proprio piano di gestione e di monitoraggio costante dell’area. con regole cautelari definite da due prestigiosi studiosi del particolare ecosistema esaminato.

Ciò renderà possibile: 1) Il mantenimento dell’esemplare più impanante, il Cipresso di Montezuma – vero c proprio monumento vivente – che sarà curato, monitorato e messo in sicurezza. 2) La sostituzione degli alberi che realmente versano in condizioni critiche. che vorrà effettuata con criteri in grado di assicurare che il patrimonio arboreo complessivo della villa non sia depauperato. 3) La revisione completa dei criteri di gestione agronomica dell’arca con l’eliminazione – dove necessario – dell’attuale sistema di irrigazione. una delle principali cause di malattia degli esemplari più annosi.