I Vini di Indovino: il sommelier recensisce il bianco dalle pendici del Monte Taburno

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Beneventano Falangnina  IGP, Cesco dell’Eremo, Cantina del Taburno, 2016
Ci troviamo nel beneventano, alle pendici del Taburno Camposauro: un massiccio calcareo isolato dell’Appennino campano ad ovest di Benevento, separato dai promontori del Matese dalla Valle Telesina, e dai monti del Partenio dalla Valle Caudina.
La Cantina del Taburno è di proprietà del Consorzio Agrario di Benevento, fondato nel Giugno del 1901, che, con il suo fondamentale ruolo socio-economico, si è reso il punto di riferimento ed il responsabile dello sviluppo dell’agricoltura sannita. La Cantina, situata nel comune di Foglianise, è stata realizzata nel 1972 con lo scopo di divenire  il nesso tra i 300 viticoltori e la valorizzazione delle uve provenienti da circa 600 ha di vigne distribuite nei territori dei comuni ubicati alle pendici della montagna.
L’ecosistema viticolo di tale territorio è molto singolare per la natura e l’esposizione dei terreni collinari, argillosi e calcareo-marnosi: presupposto alla base di una viticoltura volta alla produzione di vini di qualità!
La rigorosa assistenza tecnica di un nutrito gruppo di agrotecnici costituisce l’essenza odierna della Cantina del Taburno, il cui scopo è valorizzare il lavoro e l’esperienza dei singoli coltivatori e potenziare l’attività di ricerca, con l’intento di ottenere la massima espressione qualitativa dei vitigni tipici della zona. I vini prodotti in azienda sono il risultato di un minuzioso e rigoroso lavoro di ricerca viticola ed enologica di Filippo Colandrea e Luigi Moio.
Quest’oggi vi parlo del Cesco dell’Eremo 2016, una Falanghina che matura in barrique per 4 mesi prima dell’imbottigliamento. Rapisce lo sguardo per la sua vivida veste paglierina e per il ricco bagaglio olfattivo, che offre profumi che vanno da cantalupo alla buccia di limone, dal fieno al tarassaco, con note di fondo che ricordano la vaniglia e la mandorla tostata. Il sorso gioca su freschezza e sapidità, con una lunga persistenza
Un bianco da bere a 10°C in abbinamento ad un filetto di Pescatrice al forno in crosta di patate.  Rubrica a cura dAntonio Indovino, Sommelier dello Yacht Club di Marina di Stabia,  Degustatore Ufficiale e Responsabile del GDS AIS Penisola Sorrentina