Avvocati, a Napoli si va ancora in sovraffollamento

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Anche quest’anno l’esame di Stato di abilitazione alla professione di avvocato è stato un evento piuttosto discusso, sia a livello “di concetto” che per alcuni problemi disorganizzativi che si sono verificati, soprattutto a Napoli. D’altra parte, già dalle pagine del nostro giornale avevamo anticipato che c’era preoccupazione per alcune questioni, a cominciare dall’utilizzo degli smartphone in corso d’opera, ma difficilmente si poteva immaginare quanto poi accaduto.

Il caso alla Mostra d’Oltremare

Alla Mostra d’Oltremare, sede fissata per la prova, sono stati tanti i disagi vissuti dalle migliaia di aspiranti avvocati che hanno preso parte all’esame: il primo problema segnalato è stato il freddo, causato dalla mancanza di un giusto sistema di riscaldamento, ma ancora peggio è andata a chi è rimasto addirittura in piedi! Secondo fonti giornalistiche, infatti, c’è stata una imprevista e inspiegabile mancanza di tavoli e sedie, con 500 (o secondo altri 800) persone in vana attesa perché l’organizzazione non aveva provveduto a soddisfare a pieno le 4358 richieste pervenute nei mesi scorsi.

Problemi per l’esame a Napoli

Considerando che l’esame è iniziato verso le 12 a causa di tutti questi problemi, che la prova dura 7 ore e che in tanti sono arrivati a Fuorigrotta sin dal primo mattino per cercare di accaparrare un posto “strategico“, non è difficile immaginare quanto sia stato complesso non soltanto resistere, ma tenere anche la giusta lucidità per portare a termine il concorso in maniera dignitosa.

Il rischio sovraffollamento

Questo “caso” conferma come il percorso per i praticanti avvocati che ambiscono alla libera professione non sia semplice da intraprendere, soprattutto se si considerano anche tutti gli altri tipi di “ostacoli” che si incontrano lungo la via, e che in un contesto come quello napoletano sembrano sempre più complessi. Non parliamo soltanto delle vicende di cronaca, ma anche della situazione specifica dell’attività forense, contraddistinta qui da noi anche da una fortissima concorrenza.

In Campania record di avvocati

Secondo le ultime statistiche, infatti, la Campania detiene il record di avvocati iscritti all’Ordine, con oltre 33 mila professionisti abilitati. Un dato “spaventoso”, che assume un rilievo ancora più forte se si pensa che appena 32 anni fa, nel 1985, in tutta Italia i legali operanti sul totale del territorio nazionale erano “solo” 48 mila. Tre decadi dopo, una sola regione ha praticamente raggiunto quel dato, mentre a livello nazionale si è avvicinata quota 250 mila, il numero più alto registrato in tutta Europa.

Numeri sproporzionati

In proporzione, in Campania si trovano quasi 6 avvocati professionisti ogni mille abitanti; e una regione di circa 6 milioni di abitanti ha più della metà dei legali che in totale ci sono in Francia, dove risultano attivi poco più di 60 mila professionisti, ma a fronte di una popolazione di 66 milioni di persone.

Nuovi approdi della professione

Se, inevitabilmente, il sovraffollamento della professione è un tema su cui si sta dibattendo da tempo, anche con iniziative piuttosto estreme – citiamo velocemente la proposta di chiudere per alcuni anni la facoltà di Giurisprudenza o di limitarne in maniera netta l’accesso – un altro sviluppo forse non proprio previsto e non ancora compreso a pieno è quello che riguarda la tecnologia.

Le consulenze online

Come nel mondo della sanità, infatti, oggi le persone si rivolgono anche alla Rete per cercare supporto in materie giurisprudenziali, con risultati che ovviamente dipendono dalla serietà delle risposte e sono piuttosto “problematici”. In questa giungla, però, esistono anche esempi positivi e innovativi, come il portale avvocatoaccanto.com, strumento di consulenza legale online lanciato da uno studio “ufficiale” di professionisti con l’obiettivo di semplificare l’accesso all’assistenza su queste tematiche e per rappresentare un punto di riferimento a livello nazionale.