I Vini di Indovino: il sommelier recensisce il bianco Ischitano sul tetto d’Italia

Pubblicità

Ischia Biancolella DOC, Vigna del Lume, Antonio Mazzella, 2017
Ci troviamo nel villaggio di Campagnano, sul versante Sud dell’Isola di Ischia, a circa 150m sul livello del mare. Qui nonno Nicola ha fondato la cantina nel 1940, in seguito ampliata da Antonio, figlio del fondatore, e perfezionata sotto l’aspetto produttivo dai nipoti Nicola e Vera. L’azienda si prende cura di 10 ettari in tutto, alcuni di proprietà ed altri in conduzione, oltre ad avere una serie di conferitori esterni e familiari.
La pigiatura e la torchiatura delle uve vengono praticate a mano in antiche cantine scavate nella roccia tufacea, dove il mosto rimane per circa 12 ore prima di essere trasportato via mare su barchette di legno che, dalla baia di San Pancrazio, si spostano fino all’antico Borgo di Ischia Ponte, e poi trasferito nella cantina a Campagnano. È così che nascono i vini firmati Antonio Mazzella, tra cui il Vigna del Lume: un cru di Biancolella allevata a Punta del Lume. La 2017, l’ultima annata prodotta, ha sbaragliato la concorrenza di ben 3000 etichette, conquistando il primo posto in classifica nella“5 Stars Wines–The Book 2018”del Vinitaly. Nel calice si tinge di un paglierino tenue dalla grandissima vivacità di colore. Al naso emergono profumi che ricordano la mela renetta e la pesca bianca non perfettamente mature, unitamente ad un tocco agrumato seguito da note che ricordano i fiori di acacia, la salvia ed il finocchietto selvatico: tutto su uno sfondo minerale e salmastro. In bocca è agile, dinamico, carezzevole in prima istanza, poi tagliente per la grande freschezza e la mineralità pungente e stimolante. Chiude con lunghezza e coerenza riproponendo gli spunti agrumati, erbacei e minerali. Un bianco in divenire, di sicura prospettiva, che regalerà maggiori spunti di riflessione a chi saprà pazientemente attenderne una ulteriore evoluzione in bottiglia. Personalmente lo berrei intorno ai 10°C, in un calice di media ampiezza, sfruttando l’acidità, la sapidità e la lunghezza aromatica per bilanciare un piatto di Gamberi agli agrumi.