I vini di Indovino: il sommelier recensisce il Cru nel Cru che celebra i 30 anni di Tenuta Frassitelli

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Ischia Biancolella  DOC, Pietra Martone Tenuta Frassitelli, Casa D’Ambra, 2015
Una tradizione vitivnicola lunga 130 anni, la volontà di valorizzare il territorio e la sua tipicità, nonché la determinazione nel promuovere la qualità dei vini di Pithecusae richiedendo la DOC nel lontano ‘63 ed ottenendola nel ’66. Un sunto della storia di Casa D’Ambra è quanto ho sopra riportato, con un significativo intermezzo nell’85 che ha reso popolare la loro massima espressione del vitigno ischitano per antonomasia, ovvero il Tanuta Frassitelli. Fu Veronelli ad indicare le potenzialità di quel Cru divenuto poi celebre, e nel 2015, in occasione del trentennale, l’enologa Sara D’Ambra è andata addirittura oltre. Col Pietra Martone ha prodotto un Cru nel Cru di Frassitelli, poco più di 3700 bottiglie ottenute da uve rigorosamente selezionate, vinificate ed affinate in acciaio per 18 mesi sui lieviti. Un omaggio al duro lavoro dei D’Ambra portato avanti dalla quarta generazione e, soprattutto, a Michele Mattera (il Candelora) che col sudore della fronte, pietra dopo pietra, recuperò e mise a dimora questo meraviglioso vigneto arroccato nel tufo a 600 metri dal mare. Alla vista si tinge di una vivida e tenue tonalità paglierina attraversata da bagliori giovanili e di grande compostezza nelle roteazioni del calice: caratteristiche che fanno presagire sin dall’impatto visivo corpo, vitalità e potenzialità evolutiva. Il naso è di grande intensità e caratterizzato dal timbro iodato, salmastro e balsamico, agrumato di mandarino ed erbaceo di menta, con un tocco floreale di biancospino ed esotico di papaya. Il sorso è  pieno, ha carattere, affilato per la grande acidità e pungente per la notevole sapidità, completato da una lunga chiusura in cui si ripetono soprattutto gli aromi erbacei e minerali. Un bianco dalla grande espressività e prospettiva futura, che darà il meglio di sé tra i 5 ed i 10 anni, da servire intorno ai 10°C e che abbinerei su piatti in cui la sua struttura e verticalità possono esprimersi al meglio: come dei Paccheri di Gragnano al ragù di Ricciola!