Al Baroq Art Bistrot di Napoli arte e cucina con i quadri di Micco Spadaro

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A cena con Micco Spadaro, il grande pittore del Seicento partenopeo, nel locale antiquario diventato  ristorante e spazio per collezioni antiche e pregiate

Quattro dipinti di Micco Spadaro, al secolo Domenico Gargiulo (Napoli, 1609/1612 – 1675), inaugurano Baroq Art Bistrot a Napoli. In mostra le opere del pittore e cronista nella Napoli del ‘600, fotoreporter ante litteram, che immortalano la cultura napoletana dell’epoca tra sacro e profano. In esposizione fino al 10 febbraio la Santa Maria Egiziaca il quadro con cui Micco Spadaro, con sintesi perfetta, narra della penitenza della santa a cui Napoli ha dedicato due chiese; Il Buon Samaritano dove l’artista consegna alla Bibbia dei poveri un capolavoro che sublima la celebre parabola, con una tela che va al cuore del racconto, a quando il Samaritano cura le ferite a un uomo, mostrando un grande atto di fratellanza umana; Preparativi per una festa nella Villa di Poggioreale che narra l’organizzazione della festa del duca Medina de las Torres descrivendo perfettamente l’architettura del luogo; ed infine la tela L’imprevisto che è una fotografia della quotidianità dell’epoca. Completano la mostra tre video con immagini di altri dipinti di Micco Spadaro che sottolineano alcuni dei più rappresentativi episodi di vita e cronaca napoletana del XVII secolo. Nel video del dipinto Eruzione del Vesuvio del 1631 è raffigurata la processione svoltasi il 17 dicembre del 1631, per implorare la fine dell’eruzione del Vesuvio e durante la quale, secondo alcune testimonianze, ci fu l’apparizione di San Gennaro che nell’opera è rappresentato su una nuvola. Sul fondo, il Vesuvio in eruzione. Nel secondo video passano le immagini del quadro La rivolta di Masaniello dove il pittore racconta la sommossa antispagnola verificatasi a Napoli dal 1647 al 1648. La tela rappresenta piazza Mercato e la chiesa del Carmine e verso il basso del dipinto, è riconoscibile Masaniello in groppa al suo cavallo e con un cappello rosso sul capo. Nel terzo video si racconta la tela Punizione dei ladri ai tempi di Masaniello. L’opera è un documento storico importante perché rappresenta il modo in cui i ladri venivano puniti nella metà del Seicento: il ladro doveva girare per la città a cavalcioni su un mulo.  La mostra – allestita fino al 10 febbraio 2019 – apre una finestra sulla Napoli barocca, è una cronaca di pennellate e sfumature di colori che raccontano storie, paesaggi, architetture e squarci urbani, costumi e abitudini dell’epoca. Ed è il fondale su cui vivere una diversa esperienza cultural gastronomica. Non siamo infatti in una galleria tout court, al centro delle due sale ci sono i tavoli di questo nuovo bar bistrot e ristorante che anche nel nome – Baroq – vuole essere un omaggio alla Napoli del Seicento, ma in un format del tutto nuovo e contemporaneo. Baroq è uno spazio che nasce nella convinzione di far vivere felicemente insieme mondi diversi ma ugualmente legati al passato culturale di Napoli, nel nome della qualità, della specificità e del valore della tradizione. Le mura sono quelle dell’antico Palazzo De Majo, commissionato nel XVIII secolo dalla famiglia De Majo a Ferdinando Sanfelice, al civico 6 di Piazza Vittoria. Gli spazi sono allestiti prendendo in prestito i materiali della terra partenopea, il tufo giallo e la pietra lavica, luce e ombre, i due volti di Napoli. Al centro del locale è stata recuperata una grata spalliera del XVII secolo in ferro e ottone dorato, elemento distintivo e quasi icona dello spazio che in passato ha ospitato una galleria di antiquariato. All’insegna della grande tradizione classica partenopea è anche l’offerta di cucina del fuoriclasse napoletano Antonio Tubelli, cuoco di grande passione e lunga esperienza, l’ultimo monzù napoletano, come è stato definito per la sua cucina di memoria (i Monzù, trasposizione dialettale della parola francese monsieur, erano nei secoli XVIII e XIX i capocuochi delle case aristocratiche nel Regno delle Due Sicilie). ll menù à la carte offre piatti semplici, a volte dimenticati, della tradizione, contraddistinti dall’attenta ricerca stagionale delle materie prime locali, cucinati con estro e smisurata passione: lo scammaro, il pacchero ripieno, le tempure, solo per citare alcuni piatti che sono cifra stilistica della cucina di Tubelli con la chef Carmela Sabato. La carta dei vini è varia e viene periodicamente rinnovata per potersi abbinare al meglio ai piatti proposti. La carta delle birre, esclusivamente artigianali, offre una vasta scelta di opzioni nazionali. Completano l’offerta di Baroq Art Bistrot la caffetteria, la sala da tè e un attrezzatissimo il cocktail bar: una straordinaria ricerca del resident barman Andrea Chiariello, con nuove tecniche di infusione ed estrazione degli zuccheri, affumicature ed aromatizzazioni, sempre fedele agli stimoli del territorio, propone cocktails classici e baroqtails di propria invenzione.