I vini del Vesuvio interpretati all’azienda Sorrentino

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Nella foto Paolo Sorrentino con la moglie Angela Cascone ed i figli Benny, Maria Paola e Giuseppe

Tra bollicine e gustose novità spicca il Latikadea, una Falanghina in purezza che sa sfidare il tempo

Un azienda agricola nel cuore del Vesuvio. Ma non una semplice fattoria dove si coltivano i prodotti tipici della zona per venderli al più vicino mercato. L’azienda agricola Sorrentino di Boscotrecase è molto di più. La produzione, soprattutto di vino, la trasformazione dei prodotti agricoli, la cucina, il panorama e la stessa famiglia Sorrentino messi tutti insieme rappresentano un racconto corale della cultura rurale e della storia millenaria di tutto ciò che gira intorno al Vesuvio. Non a caso l’azienda è stata scelta in una puntata della trasmissione di Rai1 Linea Verde per descrivere con precisione il territorio vesuviano, la sua biodiversità e l’immensa bontà dei suoi prodotti unici, a cominciare dall’uva da cui nasce il rinomato Lacryma Christi bianco e rosso che è solo il più famoso dei vini della zona. Infatti l’azienda Sorrentino che nasce alcuni secoli fa, con la terza generazione di vignaioli ha realizzato il sogno di mettere insieme la grande tradizione con l’innovazione, la sperimentazione ed il coraggio intraprendere sentieri inediti come quelli del vino Latikadea, una Falanghina in purezza, vinificata e maturata in acciaio e messa in vendita almeno dopo quattro anni dalla vendemmia. Un riuscito esperimento di modernità che sdogana le vigne del Vesuvio tra quelle che possono uscire dalla strettoia che spesso impone il mercato e la stessa tradizione del territorio. Con questo vino l’azienda Sorrentino è riuscita a dimostrare che lungo i fianchi del vulcano, oltre all’ottimo Lacryma Christi, all’originale Catalanesca ed al buon Piedirosso, si può osare e vinificare con successo, arrivando a proporre  bottiglie dal gusto inedito ma riuscito. Un vino che è stato anche protagonista, ultimamente,  di una serata di degustazione organizzata da Michela Del Sorbo dell’Ais in abbinamento ai piatti dello chef Vincenzo del Sorbo del Pompeo Magno. Il  merito della bontà di questo nuovo prodotto va innanzitutto alla lunga storia che sta alle spalle della famiglia Sorrentino che ha iniziato a vendere i propri vini con la nonna Benigna. Ed oggi proprio con una donna, la nipote Benny che ha studiato per diventare enologa, mette a frutto le scelte, iniziate nel dopo guerra dalla nonna. Ma nell’azienda lavorano anche Maria Paola e Giuseppe, fratelli di Benny, il padre Paolo Sorrentino e la madre Angela Cascone che governa i fornelli del ristorante annesso all’azienda agricola. Infatti, tra vigneti e panorama mozzafiato è possibile gustare i piatti preparati dalla signora Cascone con i prodotti coltivati in proprio. E gli stessi prodotti, come l’olio extravergine di oliva e i pomodorini del piennolo tipici del Vesuvio, vengono venduti direttamente nella struttura agricola. Un altro importante segmento in cui l’azienda Sorrentino ha scommesso è quello delle bollicine. Con lo spumante Doc Piedirosso rosato, lo spumante Doc Lacryma Crhisti bianco ed il Gragnano Doc Penisola Sorrentina il quadro dei vini frizzanti completa la gamma dei classici che comunque prevedono alcune importanti varianti. Vi sono, infatti i vini Bio e quelli “Crù Prodivi” prodotti con un accurata selezione delle uve di specifici vigneti e da cui nascono il Don Paolo, il Vigna Lapillo, il  Catalò e il Frupa.