Puc a Somm Vesuviana, commissario sempre più vicino. Allocca: “Preoccupati per le sorti del territorio”

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“Perplessità e preoccupazione”. Sono questi i sentimenti espressi da Celeste Alloca, consigliere comunale di Somma Futura circa lo stato dell’arte del Puc (Piano Urbanistico Comunale) del Comune di Somma Vesuviana, il cui iter va verso un commissariamento, visto che l’amministrazione comunale non ha adottato lo strumento urbanistico entro il 31 dicembre scorso.

Celeste Allocca, quali sono le sue perplessità e soprattutto le sue preoccupazioni?

Partiamo da un presupposto: il Puc ha una duplice valenza sia di carattere politico che ammnistrativo. Anzi è forse il cuore della programmazione urbanistica di una amministrazione. Ad oggi però non ne sappiamo nulla, né conosciamo a che punto è il lavoro che stanno portando avanti gli uffici preposti su indicazione del governo cittadino.

Noi tutti sappiamo che questo strumento dovrebbe, o potrebbe, ridisegnare la nostra città. Farselo commissariare perché incapaci di chiuderne l’iter significherebbe fallimento e perdita di credibilità della politica cittadina. Soprattutto di quella parte che oggi è chiamata a governarla capeggiata dal sindaco Salvatore Di Sarno.

Lei cosa chiede?

Chiedo che l’amministrazione Di Sarno mantenga gli impegni presi in Consiglio comunale nel dicembre del 2017. Chiedo che i processi democratici e decisionali si esplichino nella nostra città, per la nostra città. Chiedo che questa amministrazione abbia il coraggio di prendere delle decisioni importanti e non di nascondersi dietro il commissariamento, come ha già fatto nel suo recente passato.

In che senso?

Gara per i Rifiuti e gara per i Tributi nascono per mano di un Commissario Prefettizio. C’era la possibilità di fermarsi e riscrivere il tutto tenendo in considerazione la volontà popolare uscita dalle urne, le nuove esigenze per politiche di risparmio che la situazione economica ci impone di adottare. E non si è fatto. Oggi, con l’arrivo del commissario, assistiamo inermi all’ennesima decisione presa fuori dal nostro territorio che, al di là delle osservazioni previste al Piano, saremmo costretti a subire.