Il 14 cena d’autore a quattro mani a Villa Palmentiello

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La cuoca Cannavacciuolo e lo chef Vitale interpretano lo Stocco ed il Baccalà

 L’unico pesce più conosciuto ed apprezzato dai contadini e dalle intere comunità rurali dell’entroterra campano è stato per molto tempo solo il baccalà o, nella sua versione senza sale, lo stoccafisso. Entrambi provenienti da un unico pesce, il merluzzo, sono entrati trionfalmente nelle abitudini alimentari popolari sin dai tempi della loro importazione che risale a circa cinque secoli fa. Infatti è intorno al 1500 che il pesce che arriva dalle fredde acque del nord conquista il cuore dei napoletani prima e di tutti i campani poi. Un pesce che viene conservato essiccato sotto la forma di un bastone di legno o sotto sale come una stola e che risorge al contatto con l’acqua che gli ridona vitalità, colore, morbidezza, profumo e anche la forma necessaria per renderlo di nuovo un cibo pronto da cucinare. Un miracolo della natura apprezzato in tutto il mondo; ma che in Campania trova una patria d’adozione diventando addirittura uno dei piatti simbolo del Natale, condizionando tutta la cucina regionale. Tanto che a Somma Vesuviana si trovano le più grandi aziende italiane d’importazione e di conservazione di baccalà. Nei periodi di magra imposti dalla religione, come la quaresima, ma anche per ovvi motivi economici il baccalà è riuscito a rendere più gustosa la tavola delle case più povere con il “mussillo” o con il “curuniello” di stoccafisso, cioè il dorso e la pancia del merluzzo. Ed è proprio in omaggio a tutta questa antica e radicata tradizione che Ciro Polese, patron della struttura agrituristica Villa Palmentiello, ha organizzato una cena dove protagonisti saranno in tutta la loro nobile semplicità lo Stocco ed il Baccalà. Giovedì 14 marzo, dunque, sulle colline di Sant’Antonio Abate si rivivrà l’atmosfera delle case contadine quando sui fornelli a legna o a carbone si mettevano a cuocere padelle stracolme di stocco e patate. Quell’atmosfera che spesso la cuoca di Villa Pamlentiello, Maria Consiglia Cannavacciuolo, riporta nei piatti della sua cucina tutta ispirata alla cultura ed alla vita giornaliera dei contadini della zona. Ma giovedì prossimo a dar man forte a Cannavacciuolo ci sarà un ospite d’eccezione, lo chef Raffaele Vitale, una vecchia conoscenza del mondo della ristorazione regionale, un protagonista della cucina d’autore che rivisita e interpreta il territorio e le sue gustose tradizioni. Uno chef che è passato anche per la stella Michelin per poi diventare un ricercatore di prelibatezze locali ed un esperto gastronomo. Vitale e Cannavaccuolo daranno vita ad un duetto che presenterà un menù a quattro mani che spazierà in lungo e largo tra le tante pietanze che la cucina regionale dedica allo stocco ed al baccalà. Dall’antipasto al secondo passando per il primo presenteranno assaggi di antiche bontà riproposte con la mano leggera di chi sa che i sapori si adattano al mondo che cambia pur restando intimamente se stessi. Come lo restano lo stocco e baccalà che il 14 saranno abbinati ai raffinati vini irpini bianchi e rossi di Villa Raiano. Info 081/5392456.