Emergenza Covid, la denuncia dell’imprenditore digitale Maurizio Bollo: “Siamo stremati, i titolari delle attività del comparto food costretti a chiudere alle 14”

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“Siamo stremati. Ormai a Salerno chiudiamo prima degli orari imposti dal Governo centrale. Dopo le 14, infatti, la città, come tante altre in Italia, diventano territori fantasma”.

Maurizio Bollo, ceo del bar Leodamia

Così Maurizio Bollo, imprenditore digitale e ceo del bar Leodamia, denuncia la situazione di difficoltà dei lavoratori del comparto food al tempo del Covid. “Dopo le 14 restare aperti a Salerno, ma non solo, è inutile. Con molti lavoratori in smart-working e diverse attività commerciali chiuse perché in zona rossa, restare con la saracinesca alzata porta soltanto costi inutili. Noi restiamo aperti fino alle 18, ma confesso che è difficile. Da italiano rispetto le leggi, ma dissento da norme realizzate da chi è lontano anni luce dal Paese reale. Non condivido chi, nonostante tutto, decide di restare aperto anche se non è autorizzato a farlo. Tuttavia, non li condanno e non lo farò mai. Ci sono famiglie intere che vivono grazie alla propria attività e magari non possono basarsi su altre entrate. Quindi, a questo punto è meglio ricevere una multa, magari annullabile in sede di contenzioso al Tar o al Giudice di Pace, che restare chiusi a guardare la gente in strada che sta in giro senza controlli: resto in disaccordo, ma chi non ha altra scelta fa di necessità virtù e dunque va bene così. Da giovane chiedo di non lasciar morire un settore vitale per l’economia italiana. In questo settore, personalmente, ci credo ed ecco perché nei prossimi mesi ho deciso di investire ancora di più le mie energie. Non sono un folle, come molti pensano, ma ho fiducia in chi ci governa. Spero, tra qualche settimana e con la campagna vaccinale entrata nel vivo, un Paese in rinascita come sta succedendo in altre realtà europee. Sarò un sognatore, ma la penso così. Fa male vedere parchi, lungomare ed attività chiuse. Ma le persone continuano ad assembrarsi comunque in casa. Se ad oggi i contagi non sono calati ma, anzi, sembra essere tornati peggio di un anno fa, credo che siano stati fatti errori sulle attività da chiudere. Supermercati stracolmi fino all’orlo senza nessun controllo perché, alla fine, ciò che si consumerebbe al bar o al ristorante le persone continuano a prepararselo in casa, lasciando morire quindi il settore della ristorazione. Senza però fermare gli assembramenti sfrenati nelle case. Siamo quasi al collasso”.