
Contrariamente a quanto si creda, la dieta vegetariana, non è un’esclusiva del patrimonio culturale orientale. In occidente, infatti, i primi vegetariani furono i filosofi greci, tra cui si narra Socrate e Pitagora. Nei secoli, poi, abbiamo altri esempi eloquenti: Leonardo Da Vinci e Rousseau tanto per citarne qualcuno. Arrivando ai giorni nostri con Martin Luther King, Franz Kafka, Simone Weil, Albert Einstein fino all’astrofisica italiana Margherita Hack e l’illustre oncologo Umberto Veronesi. Quasi tutti pacifisti convinti, comunque tutti rispettosi degli altri animali che popolano il pianeta. Una scelta etica, dunque, che alla base ha la convinzione che l’uomo è ciò che mangia. E l’uomo non può mangiare un altro simile. Insomma, l’uso della carne è vissuto come una violenza che, tra l’altro, non fa nemmeno tanto bene alla salute. Grassi saturi, insaccati, carne che arriva da una macellazione violenta o peggio ancora da allevamenti che sono dei veri e propri lager, dove gli animali diventano una pessima materia prima, sono una mina vagante per la dieta e la salute umana. E poi, come spiega bene le ragioni dei vegetariani l’antropologo Marino Niola: “La carne intossica l’anima e il corpo. Ma quel che è peggio, fa male alla collettività. Per avere costolette per tutti è necessario intensificare l’allevamento a scapito dell’agricoltura con grave danno per la spesa sanitaria e per la pace. Più carne uguale a più malattie, più lavoro per i medici, più guerre di espansione. Mentre frutta, verdure e legumi sono un’energia sostenibile. Un mangiare pacifista. Il vegetariano mangia per vivere. Bene ed in equilibrio con la natura. Il carnivoro, invece, vive per mangiare. Di tutto e di più”. Ma, anche il mondo vegetariano è molto vario. Alcune diete ammettono i prodotti derivati dagli animali, altre sono più intransigenti. I vegetariani classici mangiano anche uova, miele, il latte ed i suoi derivati. Mentre i vegan (dieta Vegan o vegetaliana) mangiano esclusivamente i vegetali. I crudisti, invece, rifiutano ogni tipo di cottura e si nutrono esclusivamente di frutta, vegetali crudi, semi e germogli. I fruttariani, consumano solo frutta cruda, secca e miele. C’è poi la dieta macrobiotica, che prevede l’uso del pesce e vengono utilizzati solo alimenti non trattati, non raffinati, coltivati con metodi tradizionali e senza additivi chimici. Infine, esiste la dieta steineriana meglio conosciuta come quella che usa esclusivamente prodotti biologici. Comunque, a parte ogni tipo di integralismo, mangiare più verdure che carne fa bene all’uomo ed all’ambiente. E non necessariamente si deve ricorrere alla cucina orientale, dove nei templi buddisti la regola vegetariana ha inventato mille pietanze a base di soia, alghe o tofu (un formaggio che deriva dal latte di soia). I nostri orti sono pieni di meraviglie che grazie alla cucina mediterranea diventano prelibati piatti a base di verdure, legumi e ortaggi. Anche una semplice parmigiana di melanzane può andare nella direzione auspicata da Einstein: “Nulla darà tanto profitto alla salute umana ed incrementerà la possibilità di sopravvivenza sulla terra quanto l’evoluzione verso una dieta vegetariana.”