
“La Fondazione Mondragone diretta da Maria d’Elia è il presidio da cui parte l’idea della prima Accademia di restauro del tessile a Napoli, laddove non esiste conservazione senza conoscenza, e non esiste conoscenza senza conservazione”. Così Bianca Stranieri, storica dell’arte, esperta di storia della seta e del tessuto, durante la presentazione del volume e della mostra a sua cura “Nobili orditi e trame di seta. Il patrimonio tessile sacro della chiesa di Santa Maria delle Grazie al Mondragone”. I paramenti liturgici esposti vanno dal XVI al XIX secolo, alcuni dei quali appena restaurati, in particolare il Parato Sanfelice (XVIII sec.).
“I tessuti preziosi da restaurare sono nelle numerose chiese e nei musei di Napoli – ha ribadito Stranieri – ma mancano le competenze per portarli a nuova vita e poterli musealizzare. La scoperta di queste lacune e il progetto della scuola nasce da chi come me lavora sul campo, e ogni giorno è alle prese con questi manufatti, che necessitano di restauro”.
“La storia del tessile è affascinante e complessa – ha commentato Maria D’Elia – offre uno sguardo privilegiato sull’evoluzione delle società umane. Ed è per questo che accolgo con entusiasmo la nascita di un’Accademia del restauro del tessile in Campania, che formi abili restauratori sul territorio”.
Volume e mostra racchiudono queste intenzioni. Il testo è della collana MO.DO, Monumenta Documenta, fondata da Rosanna Cioffi e diretta da Nadia Barrella dell’Università degli Studi della Campania Luigi Vanvitelli. Volume e mostra sono stati realizzati con il sostegno della Fondazione Banco di Napoli, sulla scia di quel partenariato con la Fondazione Mondragone che ha già prodotto ottimi frutti, mentre la mostra ideata da Maria d’Elia è curata dalla Stranieri, con il patrocinio della Soprintendenza archivistica e bibliografica della Campania e del Dipartimento di Lettere e Beni Culturali della Vanvitelli.

Sono paramenti splendidi e nelle loro originarie collocazioni, alcuni restaurati, quelli esposti nella mostra visitabile fino al 30 settembre, e che un tempo ornavano la chiesa di Santa Maria delle Grazie sulla collina delle “Celze”, nota agli studiosi, ma molto meno ai napoletani. “Stiamo creando un museo del sacro – commenta d’Elia – e questa mostra, con il parato Sanfelice e altri pezzi di inestimabile bellezza è una dimostrazione di quanta storia attende solo di essere esposta. L’iniziativa si inserisce in un progetto finanziato con fondi poc dalla Regione Campania fortemente interessata al restauro del patrimonio del sacro della Fondazione Mondragone”.