

Dopo aver raccontato Napoli con gli occhi di chi l’ha lasciata da tempo con il documentario Napolitaners, Gianluca Vitiello torna dietro la macchina da presa per indagare su coloro che al contrario hanno scelto di vivere e lavorare in questa città. Esce nelle sale dal 13 settembre Noi non siamo napoletani, con première a Casa Cinema Napoli (via Cisterna dell’Olio, 46) alle ore 19 alla presenza dell’autore. «Sentivo l’esigenza di tornare a raccontare la mia città cambiando punto di vista – dichiara Vitiello, artista e speaker di Radio Deejay. Ho cercato personaggi con storie molto diverse e provenienti da posti lontani tra loro e dalla città. Ci sono Usa e Giappone, Russia e Palestina, Nigeria e Germania, una sorta di giro del mondo che finisce a Napoli. Ho provato a raccontare la loro vita prima di arrivare a Napoli ma soprattutto come il vivere la città ha cambiato il loro carattere e il loro destino». Noi Non Siamo Napoletani rovescia positivamente il significato di quel triste coro da stadio che frange estreme del tifo usano come coro discriminatorio verso la città e la sua gente. Per i protagonisti del film, il “noi non siamo napoletani” rappresenta un piccolo cruccio per non esserci nati, ma anche una straordinaria possibilità di osservare la città attraverso uno sguardo meno condizionato e più realistico. «Ho lasciato Napoli per vivere e lavorare a Milano circa 20 anni fa – aggiunge Vitiello – e se Napolitaners era un progetto molto più autobiografico per me, con Noi non siamo napoletani ho potuto raccontare un’altra parte del mio rapporto con la città». Artisti, professionisti, pizzaioli, religiosi, chi ci è arrivato dopo un viaggio in gommone dall’Africa, chi l’ha scelta per amore, chi perché affascinato dalla sua narrazione. Raccontano la loro prima volta, il loro arrivo, l’innegabile tripudio di sapori, sfidando i pregiudizi sulla pericolosità, e quello che la città gli ha regalato tra leggerezza, gioia di vivere e reazione alle avversità. Tra questi anche la testimonianza dell’artista e attività statunitense Jimmie Durham, Leone d’oro alla carriera alla Biennale di Venezia scomparso nel 2021, che ha vissuto la città come grande fonte di ispirazione per le sue opere e che si è sentito a casa «perché folle e piena di problemi», ha ammesso con ironia. Un racconto di 70 minuti accompagnati dalla colonna sonora originale di Simone Paleari che canta anche l’inedito “Doce e Sale” insieme allo stesso Vitiello. Nel film anche il brano “L’Unica” di Gabriele Esposito. Prodotto da Dna Lab, Noi non siamo napoletani proseguirà il suo percorso a Milano all’ Anteo Palazzo del Cinema (20 -21- 22 settembre), Padova al Future Vintage Festival (27 settembre), e Torino al Cinema Fratelli Marx (10 ottobre).