Dopo il debutto lo scorso 19 Luglio 2025 al Fringe Festival Napoli 2500, “Queen Bidet” della compagnia B.E.A.T Teatro, il prossimo 9 novembre (alle ore 18) andrà in scena al Teatro Area Nord di Napoli. Scritto da Fabio Cassano e diretto da Gennaro Maresca, con protagonista l’attrice Chiarastella Sorrentino, lo spettacolo rientra nel progetto “Area Nord in Festival – Arena Circus”, ideato da Teatri Associati di Napoli / Teatro Area Nord e realizzato con il sostegno della Regione Campania. «Queen bidet è un progetto sul potere – racconta Gennaro Maresca – che usa come pretesto lo spaccato storico di Napoli del 1789, ma usato per raccontare l’Italia contemporanea. La scelta del bidet nasce dal fatto che tale oggetto è, indubbiamente, sia un simbolo di libertà che un tabù, e in quanto tabù va abbattuto. Rappresenta infatti, nel nostro immaginario, le restrizioni che nella società moderna la donna è costretta a subire, il suo non essere davvero libera. Lo spettacolo ha al centro la figura di una donna: Maria Carolina D’Asburgo, una donna che si unì alla casata borbonica di una Napoli in bilico tra povertà estrema ed esplosione culturale. La scelta della regina Maria Carolina nel nostro narrare si deve al fatto che fu la prima regnante ad introdurre un bidet nei suoi palazzi, ma soprattutto fu un esempio di donna, una donna amante della cultura, che promosse l’apertura di giornali di informazione a Napoli, che sostenne l’emancipazione femminile e che morì esule in Sicilia da sola ai margini di un’Italia pre unificata». Siamo nel 1978. Il terzo stato proclama la Rivoluzione Francese che si conclude con la caduta della monarchia e l’esecuzione di Maria Antonietta. Stesso anno, Napoli, tra il popolo si forma un’evidente corrente complottista contro la regina Maria Carolina. È questo il motore principale della performance Queen Bidet, che vuole essere il racconto di una massa che si fa voce sola e assale lo straniero. Maria Carolina è l’individuo, che integra in sé gli stessi contrasti della massa, l’individuo in rivolta con il suo doppio, giovane e vecchio, innovatore e radicato, il sé politico e persona. In questa sua individualità, si fa portavoce dell’universale, di qualsiasi regina e qualsiasi uomo del terzo stato. La sua azione, forse ultima e disperata, è portare davanti alla massa l’oggetto che la identifica. Il suo meraviglioso trono: un bidet. Simbolo della sua innovazione e suo stesso tormento. Il bidet è l’oggetto che lei ha tanto desiderato, come il potere, come l’essere donna e amante e madre. Arrivato dalla Francia, conosciuto ai più come “strumento di lavoro da meretricia” e pertanto visto di cattivo occhio dal popolo. Uscire dal palazzo e portare il bidet in piazza è portare se stessa nuda davanti a tutti. Sa benissimo che ad aspettarla c’è la stessa morte della sorella, ma Regina Bidet combatte, danzando con il suo trono in piazza mentre aspetta di essere sbranata dalla massa. Queen Bidet è la fine dell’espressione dell’individuo a servizio della glorificazione di una massa-sovrana. È il movimento di un popolo che giustamente diventa democrazia distruggendo i simboli del potere, e dello stesso popolo che 200 anni dopo è monarca di se stesso. «Prima di una rivoluzione di massa, forse è necessaria una rivoluzione in zona intima».
