Pompei, protesta del personale della Soprintendeza: “Avvieremo tutte le forme di lotta consentite”

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Protesta del personale scavi archeologici di Pompei. Lo stato di agitazione riguarda, principalmente, la prima serata di apertura dell’area archeologica del sito di Pompei. Le Organizzazioni sindacali UNSA/Confsal e la Federazione Lavoratori Pubblici hanno dichiarato lo stato di agitazione per la mancata contrattazione della riorganizzazione del Personale della Soprintendenza Pompei e il disatteso rispetto delle Rappresentanze sociali. A Pompei, sembra che l’amministrazione sfugge al confronto con la Rappresentazione Sindacale Unitaria e le organizzazioni, sia per la riorganizzazione del Personale della Soprintendenza Pompei sia sull’organizzazione del Personale per le attività aggiuntive come quelle riguardanti le Mostre e le aperture di nuove aree, propedeutico a garantire l’attività di tutela e fruizione del patrimonio archeologico. “I punti all’ordine del giorno per la Vertenza Pompei – si legge nel comunicato di Comunicato di Antonio Pepe Vice Segretario Regionale UNSA/Confsal e Nicola Mascolo Segreteria Provinciale della FLP – rivendicano soluzioni di alcuni problemi fondamentali, come la mancata riorganizzazione del servizio di vigilanza, le dotazioni organiche attribuite a Pompei dal Ministero, il mancato rispetto dei criteri stabiliti dalla Circolare n. 85 del 2010 e da quanto concordato in sede locale in data 29 maggio 2015 inerente il lavoro in Conto Terzi”. In particolare, dal sindacato scavi, è stata chiesta la remunerazione del personale che ha prestato servizio in conto terzi per conto della Scabec e la verifica della dovuta fideiussione bancaria a garanzia del pagamento. Tra gli argomenti ritenuti di primo piano si evidenzia la richiesta dell’adeguamento di tutti gli ambienti di lavoro e dei Corpi di guardia alle norme di igiene e sicurezza con arredi decorosi, ignorando gli accordi sottoscritti. “Si chiedono anche spiegazioni sull’attribuzione di incarichi di responsabilità all’interno dell’area archeologica a personale della Segreteria tecnica – continua il comunicato – (già sotto lente di in gradimento da parte di Cantone Presidente Nazionale Autorità Anticorruzione) formata da consulenti esterni con incarico di collaborazione alla progettazione per il grande Progetto Pompei, che crea anche conflitti di competenze con il Personale di ruolo”. Le organizzazioni sindacali, dunque, ritengono poco chiara anche la Convenzione aggiuntiva sottoscritta con l’Ales, a causa della mancata verifica progetti di lavoro, che, a quanto pare, comporta costi che sembrano essere di gran lunga superiori a quelli del personale di ruolo. Conclude il comunicato: “Le organizzazioni sindacali ritengono che possono essere adottate, da subito, soluzioni migliori, ricorrendo al ragionamento con le parti sociali. Di conseguenza, in presenza della voluta disattenzione dell’amministrazione, le scriventi OO SS hanno proclamato lo stato di agitazione di tutto il personale della Soprintendenza Speciale Pompei, informando Ministro, Segretario Generale del MiBACT e Direttore Regionale della Campania. Informa che, in assenza di riscontro, saranno avviate tutte le forme di lotta consentite a sostegno e nell’interesse dei lavoratori e della stessa Soprintendenza Speciale Pompei”.