POMPEI E I SUOI PROBLEMI. LE POLITICHE SOCIALI SCENDONO IN CAMPO.

Pubblicità

Pompei perbenista, ma non sempre per bene. Pompei che si impegna verbalmente, ma non aiuta. Pompei fatta solo di parole, ma non di fatti. Fermi tutti. Non è vero. Così ce l’hanno raccontata a lungo, ma ce l’hanno raccontata male, a quanto pare. “Bisogna impegnarsi il doppio quando si tratta di servizi sociali. Doppie responsabilità. Senti il peso addosso di tutti i problemi che affliggono le famiglie in difficoltà economica e sociale che, in questa città, aumentano ogni anno. Un dato che ci preoccupa ma non ci ferma. Anzi, ci impegna ancor di più a fare il nostro dovere. Ma non è facile”. Questo è il monito del Dirigente ai Servizi Sociali di Pompei, dott. D. Sorrentino. In un’ intervista analizza l’ escalation del suo operato sul territorio pompeiano, a pochi mesi dalla sua nomina.
Qual è il piano sociale di zona attuale?
Noi facciamo parte dell’ambito Napoli 32 insieme ad altri sette comuni che sono: Sant’Antonio Abate (comune capofila), Gragnano, Santa Maria la Carità, Pimonte, Lettere, Casola e Agerola. Nel nostro piano sociale di zona impegniamo circa tre milioni di euro per interventi che ricadono su tutto questo territorio, che conta circa 110.000 abitanti. Di questa cifra ne spendiamo una parte importante per l’integrazione sociosanitaria, i cosiddetti servizi essenziali, tra cui: assistenza domiciliare agli anziani; le residenze socio-assistenziali per i disabili; assistenza per i minori collocati, dalla autorità giudiziaria, nelle case famiglia; trasporto dei disabili ai centri di riabilitazione.
C’è anche un piano sociale come comune singolo?
Si. Ci sono varie attività che abbiamo messo in campo, nell’ultimo anno. Ci siamo impegnati maggiormente verso le cosiddette nuove povertà. Un’ iniziativa importante l’abbiamo fatta nel periodo che va da Dicembre 2014, durata fino a Giugno 2015. Parlo della social card. Abbiamo dato la possibilità a 200 famiglie di ricevere un voucer una tantum a Natale, di 150 euro, per l’acquisto di generi alimentari, e alle prime 100 famiglie di quella graduatoria abbiamo potuto erogare un voucer mensile di 75 euro per cinque mesi. Sempre nell’ottica del contrasto alle nuove povertà, abbiamo messo in campo anche la distribuzione del pacco alimentare. Misura introdotta a Novembre del 2014, che dura tutt’ora. Ci stiamo preparando ad emanare un nuovo bando sempre sul pacco alimentare e riproporremo a breve anche la social card.
Sul nostro territorio sono in aumento i giovani che si trovano allo sbaraglio e i disoccupati.
Ci sono attività che posso riguardare anche questi ultimi?
Per quanto riguarda i giovani abbiamo aderito al servizio civile Nazionale, e attualmente stanno collaborando con noi 12 ragazzi per un progetto sui minori, sulla dispersione scolastica, con attività di doposcuola durante il pomeriggio. A questi 12 si aggiungeranno altri 12 per lo stesso progetto, per ampliare questa attività, sempre con il servizio civile Nazionale. I primi dodici erano integrati con il progetto Garanzia Giovani, e questi altri 12 sono integrati con i fondi del servizio civile Nazionale.
E per quanto riguarda i disoccupati?
Abbiamo, per questi, la possibilità, offerta dalla regione Campania, di poter finanziare i cosiddetti lavori occasionali di tipo accessorio, con un bando emanato dalla stessa regione Campania e grazie alla quale abbiamo avuto la disponibilità di circa 30 disoccupati. Disoccupati con requisiti particolari, imposti dalla regione Campania. Devono essere dei cassa integrati tra il 2012 e il 2014.
Attività che interessano anche sostegni al reddito per le famiglie in difficoltà?
Ci occupiamo delle domande per la riduzione delle tariffe energetiche, per il riscaldamento, per le utenze idriche.
Progetti futuri?
Stiamo mettendo in campo due servizi importanti, ovvero : il centro per la famiglia ed il segretariato sociale. Questi sono bandi, però, ancora in corso di affidamento. A questi due servizi si affiancheranno altri due, un centro di contrasto alla violenza e l’ assistenza specialistica. Il tutto sempre attraverso dei fondi regionali.
Un’ ultima domanda. Com’è lavorare alle politiche sociali?
“Bisogna impegnarsi il doppio quando si tratta di servizi sociali. Doppie responsabilità. Senti il peso addosso di tutti i problemi che affliggono le famiglie in difficoltà economica e sociale che, in questa città, aumentano ogni anno. Un dato che ci preoccupa ma non ci ferma. Anzi, ci impegna ancor di più a fare il nostro dovere. Ma non è facile. Devi lottare anche contro le malelingue, senza pe906069_10206791891589652_7191036886684473385_ordere di vista l’obiettivo, il benessere dei cittadini. Conciliare queste due cose non è semplice. Questo di cui ti ho parlato è tutto quello che riusciamo a mettere in campo in questo momento, con tutti i mezzi a disposizione, senza risparmi”.
Queste le attività delle politiche sociali a Pompei, oggi. Ce le illustra il dott. D. Sorrentino. Una Pompei da troppo ferita nell’orgoglio, con problemi che restano, spesso, nel buio. Si lavora per fare luce e cercare di donare tranquillità a famiglie, giovani ed anziani che, da tanto, vivono problematiche difficili da affrontare.