Sviluppo e turismo in Campania: un binomio inscindibile

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La progressiva consapevolezza del ruolo, non certo marginale, che il fenomeno turistico, ha ormai assunto nell’economia del nostro Paese e nelle sue dinamiche di sviluppo socio-culturale, impone la necessità di fare una brevissima analisi sulle reali condizioni in cui versa la nostra amata Regione Campania.

Tutti noi sappiamo che sviluppo e turismo sono nel Mezzogiorno d’Italia un binomio inscindibile, da più parti, infatti, si riconosce la necessità di puntare strategicamente sul turismo per lo sviluppo economico ed occupazionale della Campania, dotata di un invidiabile patrimonio storico e paesaggistico, tra l’altro unico al mondo.

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Tuttavia aver acquisito negli anni la consapevolezza che il turismo può essere considerato un’opportunità di rilancio dell’economia locale, non è bastato a rilanciare le drammatiche sorti di un territorio abbondantemente martoriato dal malaffare. Solo se vogliamo soffermarci sul dato del ritardo infrastrutturale del Mezzogiorno, comprendiamo che i sistemi locali, in questa parte d’Italia, devono scontare un gap di dotazione che ne frena lo sviluppo ed impedisce di sfruttare appieno l’abbondante patrimonio di risorse naturali, ambientali, paesaggistiche e culturali. Infatti, mentre il Centro-Nord possiede strade, autostrade, porti, aeroporti, reti ferroviarie abbondantemente sopra la media nazionale, il Sud e le Isole maggiori in termini di dotazioni infrastrutturali sono ben sotto la media europea e nazionale. Strettamente collegato a questo dato è la misurazione della capacità di attrarre investimenti, e quindi capitali per lo sviluppo imprenditoriale locale. Se invece passiamo a considerare i flussi turistici, notiamo che la Campania, pur essendo posizionata ai primi posti in Italia per attrattività potenziale, intercetta flussi italiani e stranieri di gran lunga inferiori alle sue reali potenzialità, posizionandosi alle spalle delle regioni del Nord, sicuramente meno attrattive della nostra regione, ma meglio organizzate sotto il profilo delle infrastrutture ricettive e di trasporto, spesso più moderne e ben distribuite sull’intero territorio.

Pochi dati ma impietosi, che dimostrano come le potenzialità della nostra terra non si traducano quasi mai in un reale ritorno economico, e quanto le faraoniche politiche di intervento del passato siano state del tutto inefficaci a risollevare le sorti di un Sud da anni considerato arretrato rispetto al resto d’Italia.

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Per questo motivo, ancora una volta, sembrerebbe che il tema da sviluppare sia la necessità di ricorrere ad adeguate politiche d’intervento mirate e coordinate, in grado di arricchire il territorio d’infrastrutture adatte alla valorizzazione della dotazione delle risorse turistiche presenti in Campania. Il superamento delle debolezze del sistema di offerta locale consentirebbe, quindi, non solo di aprire nuove opportunità imprenditoriali ed occupazionali, ma anche di esercitare un certo grado di attrattiva nei confronti di turisti e soprattutto di capitali. Questo a vantaggio della collettività locale, dove l’apporto di nuovi flussi monetari potrebbe rappresentare una vera e propria linfa vitale per lo sviluppo economico del territorio.