Tiramisù, la falsa partenza di Fabio de Luigi alla regia

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Il protagonista della storia è Antonio, rappresentante di materiali sanitari. La carriera stenta a decollare ed il fantasma del fallimento si incarna in Franco, venditore di successo di capi di abbigliamento alla moda, che ha una visione della vita materialista e cinica. Questi gli ricorda infatti che è molto fortunato ad essere sposato con Aurora, sua sorella, e che se continua a non ottenere risultati le cose potrebbero presto cambiare. Sarà proprio Aurora a far girare la sorte del povero Antonio. Deciso ormai a cambiare la situazione, userà la massima espressione dell’arte culinaria della moglie: il suo inimitabile tiramisù. Corrompendo i medici con il dolce, infatti, gli si apriranno tutte le porte e riuscirà man mano a salire nella gerarchia dell’azienda. Il successo gli darà però alla testa e non gli permetterà di rendersi conto dell’importanza di quello che sta perdendo.
Il film rappresenta il debutto in regia di Fabio de Luigi.
Sono diverse le lacune evidentissime della sua prima opera.
Oltre al fatto che il film è null’altro che una storia di frustrazione, riscatto, perdita di valori e di innocenza già vista e rivista, senza nessun tipo di novità, ed oltre al fatto che de Luigi si limita a ripetersi nel proprio modo di interpretare e far vivere i suoi alter ego cinematografici, ci si può addirittura lamentare della mancanza di altri personaggi al di fuori di quello del protagonista.
Sia quello della moglie che quello del cognato Franco, infatti, sono due caratteri poco più che abbozzati, privi di una vera identità ed incapaci di essere qualcosa di minimamente palpabile.
Stesso discorso vale per tutti gli altri, tra cui si riesce ad intravedere un Pippo Franco che veste i panni di un pediatra poco avvezzo all’uso di medicinali con i suoi piccoli pazienti e che indicherà al protagonista, al momento opportuno, la via della redenzione.
Se l’intenzione del film era quella di mettere alla berlina una classe medica corruttibile e venduta, va detto che anche questa soccombe al piattume ed alla totale mancanza di mordente del film.
Fabio del Luigi ci dimostra come sia necessario rinnovarsi e come il passaggio dietro la cinepresa sia tutt’altro che semplice e scontato.

Vi consigliamo la visione del film al Multisala Cinema Eliseo.