Trent’anni dopo, torna nelle sale Il camorrista di Tornatore. E’ diventato un cult. Centinaia di richieste ma c’è ancora posto. In sala gli attori del film e Raiz e Fausto Mesolella

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camorrista

Trent’anni fa, nel 1986, arrivò nelle sale Il camorrista, l’opera prima di Giuseppe Tornatore, un regista destinato poi a vincere il premio Oscar. Il film è ormai diventato un cult e tornerà sul grande schermo, al cinema Metropolitan, domani, lunedì 15 febbraio alle 20.30.

A riportare il film sul grande schermo, con la collaborazione di alcuni sponsor (Radio Marte, Pizzeria Fratelli Zombino, Security Italia, La scottona, L&P Materiale edile e Riparo), sarà La radiazza di Francesco Emilio Borrelli e Gianni Simioli, insieme a fanpage.it, che hanno coinvolto nell’iniziativa anche Raiz e Fausto Mesolella che eseguiranno dal vivo la canzone “Catena”, Tullio Pironti, editore del libro “Il camorrista” e Nicola Di Pinto e Marzio Honorato, due dei protagonisti del film in cui interpretavano Alfredo Canale e Salvatore Lorusso, che saranno presenti in sala.

I biglietti potranno essere prenotati, gratuitamente, inviando una mail a cinema@radiomarte.it, ma gli organizzatori invitano quanti vogliono partecipare alla proiezione a richiedere i biglietti perché sono già arrivate centinaia di richieste, ma ci sono ancora posti liberi.

Il camorrista, che ripercorre la carriera criminale di Cutolo, il boss della nuova camorra organizzata, restò nelle sale per poche settimane perché fu ritirato in seguito a una querela. Fu accolto con favore da una parte della critica tanto che portò un Nastro d’argento a Giuseppe Tornatore come miglior regista esordiente e un David di Donatello a Leo Gullotta come miglior attore non protagonista.

“Abbiamo deciso di riportare nelle sale Il camorrista perché, pur se non risparmia scene violente, tiene sempre ben distinti il bene e il male e, soprattutto, non idealizza i camorristi, anzi, evidenzia che, alla fine, è lo Stato a vincere” hanno detto Borrelli e Simioli per i quali “il film di Tornatore nulla ha a che fare con la fiction Gomorra che, invece, tende quasi a far passare come modelli i camorristi, dando un segnale pericolosissimo, specie in quartieri difficili dove il disagio è forte e il rischio di cadere nelle mani della camorra è molto alto”