“Cento passi verso il 21 marzo”: ad Ottaviano l’ iniziativa sul riutilizzo dei beni confiscati

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Va in scena ad Ottaviano un’ iniziativa molto sentita, specie nei territori campani: nel quadro delle iniziative denominate “Cento passi verso il 21 Marzo”, che in questi giorni stanno svolgendosi in tutta Italia, e che preparano i cittadini all’appuntamento con la data che ricorderà tutte le vittime innocenti di mafia, l’Ente Parco Nazionale del Vesuvio, Legambiente e Libera insieme ad altre associazioni hanno deciso di promuovere una giornata di sensibilizzazione, lo scorso 7 marzo, in occasione del ventennale dell’approvazione della legge sul riutilizzo sociale dei beni comuni sottratti alla criminalità. L’iniziativa ha visto la partecipazione, numerosa, di istituzioni pubbliche, scuole ed associazioni del territorio. Grazie all’evento è stata concordata un’intesa che possa contribuire a rafforzare la collaborazione tra le associazioni promotrici, l’Ente Parco e le istituzioni scolastiche per la cura e la salvaguardia dei beni comuni e più in generale per progetti didattico formativi da avviare sulle tematiche ambientali, sulla valorizzazione della biodiveristà naturale e culturale, sulla difesa del territorio e sulla tutela delle tipicità in campo agricolo. Molteplici sono stati gli interventi in questione, tra tutti sono risultati molto emozionanti quelli dei familiari delle vittime della camorra, quali i genitori di Claudio Taglialatela, Annamaria Torre figlia del Sindaco di Pagani Marcello Torre, Lorenzo Clemente marito di Silvia Ruotolo il Procuratore del tribunale di Nola Dott. Paolo Mancuso, Gennaro Esposito direttore del Parco, Pasquale Raia di legambiente, Antonio d’Amore organizzatore per Libera nomi e numeri contro le mafie.
“Ponti di memoria luoghi di impegno. I cento passi verso la legalità passano dai beni confiscati alla camorra ad Ottaviano, “Libera nomi e numeri contro le mafie” insieme alle scuole al Procuratore Mancuso a Legambiente hanno intitolato il vigneto del bene confiscato alla presenza dei genitori di Claudio Taglialatela, vittima innocente della camorra. Le uniche armi che abbiamo contro le mafie sono la memoria e l’impegno civico, non sotterriamoli con l’indifferenza, altrimenti diventiamo loro complici”, è quanto ha dichiarato Umberto Saetta che ha sposato pienamente questa causa.