Pompei, liceo “Pascal” contro il bullismo: Pino Imperatore presenta il suo libro “Questa scuola non è un albergo”

Pubblicità

”State attenti. Ci sono quelli che presentano i camorristi come un mito. Invece, vedete che vita fanno. Campano bene? Niente affatto. E le loro strade sono due: o il carcere o finire sotto terra”, è quanto ha trasmesso lo scrittore napoletano, Pino Imperatore, agli studenti del liceo scientifico di Pompei “Ernesto Pascal”.
Si è svolto, infatti, lo scorso 17 marzo, nel liceo scientifico l’incontro tra studenti e lo stesso Pino Imperatore, noto scrittore di Aversa che vanta collaborazioni con personaggi dello spettacolo come Alessandro Siani, Paolo Caiazzo ed Alessandro Bolide. Stavolta oggetto dell’ incontro è stato un argomento molto attuale e, purtroppo, ancora presente sopratutto tra i banchi di scuola: “bulli come camorristi”. A tal proposito lo scrittore campano al liceo “Pascal” ha presentato il suo fortunatissimo: “Questa scuola non è un albergo”. Una storia che racconta di Angelo D’Amore, il protagonista del libro, personaggio molto scanzonato ma anche molto profondo come i tanti giovani che stanno ad ascoltarlo, e che lancia una serie di messaggi importanti, proprio sulla questione.
Un incontro preparato nei minimi dettagli, che ha coinvolto studenti e docenti. Di fatto è stata d’effetto la proposta lanciata proprio dalla preside Filomena Zamboli, ovvero quella di creare nel liceo scientifico, un laboratorio di scrittura comica per scoprire e valorizzare le potenzialità dei giovani in un territorio che vanta una grandissima tradizione proprio nell’arte di far ridere, ma anche riflettere. Circa 500 gli studenti coinvolti, e decine di docenti. A fare da contorno e dare  spessore  all’incontro è la presentazione di una serie di cortometraggi, montati dagli stessi studenti dell’ istituto scolastico. Poi, ancora, musica live, sketch, coreografie e letture teatralizzate. Il risultato è un pieno coinvolgimento tra studenti e docenti in nome dell’arte, ma è stato anche un modo per fare luce su una questione che spesso viene inabissata anche involontariamente.

”Questo è il momento finale di un percorso che ha coinvolto a pieno gli studenti – ha dichiarato la docente di lettere, Maria Cimmino – Abbiamo rivoltato come un calzino il romanzo. Lo abbiamo letto ed analizzato insieme nel profondo”. La preside Zamboli, dal suo canto, evidenzia l’ imporntanza del messaggio lanciato dallo stesso libro, che racconta l’ annosa è difficile questione attraverso l’ intreccio di facce, storie e sentimenti, messi un contesto anche piacevole e spesso ricco di ilarità. ”La scrittura giornalistica, il mondo dal quale provengo, mi ha insegnato a scrivere in maniera essenziale – spiega lo scrittore Pino Imperatore -. Il talento è fondamentale ma va associato alla tecnica. Un buon scrittore deve essere prima di tutto un buon lettore. E poi ‘approfittiamo’ della realtà che abbiamo intorno. Napoli offre spunti incredibili, qui la realtà va ben oltre la fantasia. Ora ho in mente tanti progetti, ma forse ci vorrebbero tre o quattro vite per realizzarle”.