Truffa all’Inps e falsi permessi di soggiorno: 13 indagati nel vesuviano, c’è anche un noto commercialista

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Finte assunzioni in aziende fantasma per ottenere i contributi dall’Inps e i permessi di soggiorno: è una maxi-truffa quella sulla quale stanno indagando i finanzieri della compagnia di Ottaviano, su delega della procura di Nola. Tredici gli avvisi di conclusione delle indagini preliminari: tra questi ci sono anche un commercialista (a quanto pare piuttosto noto nel territorio vesuviano e nolano), un consulente del lavoro ed un ex dipendente dell’Inps, tutti di Palma Campania e San Gennaro Vesuviano. Erano proprio il commercialista e il consulente del lavoro a creare le imprese fantasma che avevano il compito di assumere (e poi licenziare) stranieri provenienti in prevalenza dal Bangladesh e dalla Cina, in cerca del permesso di soggiorno. Il meccanismo consentiva di beneficiare anche delle indennità dell’Inps, soprattutto quelle di disoccupazione. Secondo la procura sarebbero almeno 600 i migranti coinvolti nella truffa, ognuno dei quali versava 7000 euro all’organizzazione tra compensi spettanti ai consulenti ed agli intermediari, e contributi previdenziali e assistenziali, il cui pagamento per legge sarebbe spettato ai datori di lavoro. Significativo anche il ruolo di persone legate ai professionisti, che, facendo da intermediari tra gli stessi e i potenziali “clienti” dell’associazione e procuravano i contatti necessari per l’avvio delle pratiche illecite. Tra questi, spiccano gli stranieri, che vantavano ed utilizzavano, a tutto beneficio delle organizzazioni criminali, i rapporti con intere comunità di cittadini bengalesi e cinesi, strumentalizzando a proprio profitto la loro necessità di regolarizzazione sul territorio dello Stato. I reati contestati sono associazione per delinquere, truffa ai danni dello Stato, falso e favoreggiamento all’immigrazione clandestina