Pompei, 100 mila fedeli in città: caos ed emergenza rifiuti

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Cento mila fedeli in città. E’ successo lo scorso 29 maggio, in occasione del pellegrinaggio a piedi verso la Vergine del Rosario. Impazzano i social, si riempiono le strade, affollati i locali. Le casse di bar e ristoranti si gonfiano. Così Pompei si mostra ai fedeli accorsi da tutta Italia, ma anche da tutto il mondo. Una delle buone occasioni per dire al mondo, ancora una volta, che Pompei è città di fede, oltre che di cultura e arte. L’itinerario dei pellegrini della Beata Vergine del Rosario è cominciato alle 13, dopo la benedizione ai partecipanti davanti alla basilica del Carmine di Napoli per, poi, snodarsi lungo tutta la giornata per le strade delle città che conducono a Pompei, fino ad arrivare alle 22, quando i fedeli hanno raggiunto l’area meeting del Santuario, dove ad accoglierli c’erano il Cardinale Crescenzo Sepe e l’Arcivescovo di Pompei, Monsignor Tommaso Caputo. La città assume in volto un aspetto allegro. Ogni strada è assalita da gente, che innalza anche cori dedicati alla Madonna. Numerosi anche gli hastag sui social: #ApiedidaMaria, #Santuariolive, #Ultimosabato, e così via. Diventa, questo del 2016, il pellegrinaggio più social di sempre. Zaini in spalla, bandierine strette in mano, la preghiera che accompagna i passi, le corone del Rosario strette al collo. Via la stanchezza, si accende lo spirito di sacrificio, via anche la tristezza, e si parte. Gli ingredienti per quest’ultima domenica di maggio e per il cammino verso la Madonna, c’erano tutti. Peccato, però, che il risveglio, all’indomani dal l’evento, non sarebbe stato dei migliori, ed avrebbe rivelato un’altra faccia della medaglia dell’esperienza di fede molto vissuta dai fedeli. La città degli scavi, evidentemente, si è gonfiata troppo per l’occasione, fino a quasi scoppiare e non reggere l’enorme flusso di pellegrini. Spazzatura sparsa ovunque, mancanza di servizi pubblici adeguati hanno creato scompigli, zone di ristoro poco accoglienti, traffico in tilt, pellegrini disorientati dal percorso poco chiaro. Tutto questo ha fatto da contorno (indecoroso) nella giornata dedicata alla Beata Vergine. La mancanza di appositi contenitori per i rifiuti ha lasciato il segno. Non sono state soltanto le casse dei locali ad essersi riempite, quindi. Ma anche i contenitori dei rifiuti che, stracolmi di immondizia (sparsa anche nelle strade), hanno rivelato al mondo che, Pompei, è una città così gentile e altruista da lasciar entrare tutti, si, ma senza i mezzi adeguati per riservargli la giusta accoglienza.