Pompei, Alternativa Pompeiana: “I tirocini di inserimento non sono trasparenti”

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“Tirocini di inserimento o reinserimento al lavoro” tra anomalie e mistero. E’ questo il tema dell’oggetto di una nuova interrogazione consiliare insorta in questi giorni, ad opera del gruppo dei tre consiglieri di Messigno, De Gennaro Raffaele, Marika Sabini e Angelo Calabrese. Parlano di un sistema non adeguato per la scelta dei vari tirocinanti. Più precisamente a destare sospetti ai tre consiglieri di Alternativa Pompeiana sono i criteri indetti dall’amministrazione guidata dal sindaco Uliano, ragion per cui chiedono proprio a quest’ultimo di rinviare l’avviso e creare dei criteri di valutazione che siano più validi ed oggettivi. “Dalla lettura dell’avviso pubblico si evince: che il punteggio massimo da assegnare ad ogni singolo candidato per la formazione della graduatoria di merito è pari a100 punti così ripartiti : 30 punti per la valutazione dei titoli e 70 punti per la valutazione del colloquio; inoltre i candidati per essere ammessi al colloquio devono conseguire un minimo di 15 punti e gli stessi per essere ritenuti idonei dovranno conseguire un punteggio totale minimo di 55 punti; questa premessa dei tre consiglieri di opposizione che, poi, proseguono: “Altre Amministrazioni pubbliche per analoghi avvisi di selezione per titoli e colloquio di tirocinanti hanno adottato sistemi di selezione più trasparenti con fattori ponderali di eguale peso tra titoli e colloquio o addirittura prediligendo l’elemento dei titoli rispetto alla valutazione più soggettiva del colloquio per chiare ed evidenti ragioni di imparziali ed opportunità; e scelte adottate dall’Amministrazione sono gravemente lesive del principio di imparzialità e di buon andamento dell’amministrazione, poiché permettono ai funzionari pubblici direttamente responsabili ampia facoltà discrezionale (70 punti al colloquio senza individuazione della griglia di attribuzione); mentre al contrario la Pubblica Amministrazione deve agire nel modo più adeguato e conveniente possibile e quindi attenendosi ai criteri di efficacia ed efficienza nell’azione amministrativa soprattutto quando si tratta di selezione o concorsi pubblici”, concludo infine: “Tale comportamento poco trasparente dell’Amministrazione potrebbe esporre la stessa ad eventuali contenziosi con possibile aggravio economico a carico dell’esiguo bilancio comunale e allungamento dei tempi sulle procedure amministrative”.