Assomarmo: “Penalizzati anche dalla legge di stabilità, marmisti categoria in via d’estinzione. Speranze in Campania”

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“Fra qualche anno, ai primi di novembre, insieme ai cari defunti, saranno commemorati anche i marmisti, una categoria in via d’estinzione. I governi regionali intervengano come, sembra, stia accadendo in Campania su impulso dell’On. Francesco Saverio Borrelli e dei consiglieri Comunali di Napoli Buono e Gaudini i quali vorrebbero ripristinare l’osservatorio regionale per la legalità e la trasparenza delle attività funebri e cimiteriali. Un’iniziativa che ha trovato l’appoggio del presidente De Luca e che è volta a contrastare l’illegalità diffusa dentro e fuori i campisanti spesso prodotta dalle pompe funebri.  Il settore dei marmisti non è solamente schiacciato dallo strapotere di queste ultime, come già altre volte Assomarmo ha precisato, ma, ora, anche dalla nuova legge di stabilità che, di fatto, emargina ulteriormente un comparto che prima dava lavoro a tanti artigiani. Ad oggi, nel testo, il marmo non compare fra i materiali dai quali il contribuente può ricavare agevolazioni fiscali in caso di ristrutturazioni edili. La legge di stabilità, attesa con speranza dalla categoria perché avrebbe dovuto contemplare il credito d’imposta per i lavori di restyling anche di negozianti, ristoratori e albergatori, si è rivelata, così, una condanna. Il marmo è considerato un materiale di lusso e, di conseguenza, non vi sarà alcun bonus, neanche per chi sostituisce la vecchia lapide di un caro estinto con una nuova. Questa legge di stabilità non tutela le piccole realtà ma favorisce le aziende che lavorano altri materiali, come il gres porcellanato, il parquet o la maiolica. Prodotti di tutto rispetto ma che hanno costi di lavorazione inferiori al marmo e che, siccome sono proposti da grandi aziende o multinazionali, a volte non sono nemmeno realizzati in Italia. In vista delle ricorrenze dedicate ai defunti, inoltre, Assomarmo intende denunciare ancora una volta le pompe funebri diventate, ormai, un cartello che, con i servizi offerti ai clienti a prezzi stracciati, taglia fuori gli artigiani del marmo dal mercato. Lo strapotere che hanno raggiunto in molti casi gli consente di rivolgersi a chi offre loro, pur di lavorare, il prezzo più basso. Se, a questi dati, si aggiunge il crescente numero di persone che preferisce la cremazione alla tumulazione, si può comprendere il grave momento di difficoltà di un comparto che vent’anni aspettava l’arrivo dei mesi di ottobre e novembre in quanto erano i più i più floridi e frenetici dell’anno. La nostra associazione, per tanto, vuole rivolgere un appello proprio alle persone che hanno bisogno dei nostri prodotti e della nostra passione artigianale.  In caso di ristrutturazione di un’abitazione, di un locale o di rifacimento della lapide, rivolgetevi direttamente ad un marmista. Senza intermediari”. Così in una nota Assomarmo – associazione nazionale marmisti artigiani italiani