Poggiomarino: l’ex assessore Boccia torna alla carica con “Poggiomarino Libera” sul problema “traffico”.

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Nel 2012 il Consiglio Comunale emanó una delibera, votata all’unanimità, con la quale si chiedeva alla Regione Campania di modificare i percorsi dei treni della circumvesuviana per risolvere io problema del blocco delle strade poggiomarinesi. Infatti su tale territorio sono presenti undici passaggi a livello di tale azienda che chiudendosi spesso e contemporaneamente sono causa di traffico. All’epoca si richiedeva alla Regione Campania, su proposta dll’allora assessore Antonio Boccia, la realizzazione di una stazione ferroviaria nel piano settennale delle grandi opere. Ciò avrebbe consentito di operare una delocalizzazione per superare il blocco stradale che si verifica puntualmente anche oggi. É un problema che il comune di Poggiomarino si trascina da decenni dietro. Ora torna alla carica l’ex assessore Boccia, che é tra i fondatori dell’associazione “Poggiomarino Libera”,promotrice di un appello alle istituzioni,ai politici e alle altre associazioni:” Impegniamoci tutti insieme per liberare la città dai passaggio a livello per renderla più vivibile.La situazione é diventata insostenibile da quando la circumvesuviana ha ridotto le sue corse. In passato le sbarre si abbassavano ed alzavano più rapidamente. Oggi il ritmo é meno frenetico ma quando si chiudono la circolazione va in tilt, soprattutto nel centro città”,spiega Boccia,” Il problema deriva dal fatto che la stazione di Poggiomarino é sbocco per due line,quella che passa per Pompei e quella che passa per Ottaviano, entrambe provenienti da Napoli. Passa,dunque, per Poggiomarino il doppio dei treni che attraversano le altre città vicine come Striano o Boscoreale. Inoltre Poggiomarino é entrata Poggiomarino é entrata nella nuova zona rossa per il piano di evacuazione del vesuvio, immaginate se si dovesse evacuare la zona cosa accadrebbe con la vesuviana in circolazione”, insiste l’ex assessore. “Uniamo le nostre forze e cerchiamo di pressare la Regione affinché almeno si interessi del problema” conclude Antonio Boccia.