“I Vini di Indovino” Il sommelier recensisce il cuore rosso dell’Abruzzo

Pubblicità

Montepulciano d’Abruzzo DOC San Martino Rosso, Marina Cvetić, Masciarelli, 2009

Ci troviamo a San Martino sulla Marrucina, in provincia di Chieti.  É qui che è iniziata la storia dell’Azienda Masciarelli nel 1981Gianni Masciarelli eredita dal nonno materno, Umberto, la passione per la vigna e per il vino ed inizia da giovanissimo con i primi esperimenti con l’uva, animato da un grande sogno: valorizzare i vitigni autoctoni abruzzesi, conferendo loro un carattere internazionale ed esaltandone al contempo il legame con il territorio: in linea con la sua indole conservativa e rivoluzionaria al tempo stesso!masciarelli-marina-cvetic-montepulciano-dabruzzo-doc-san-martino-rossoA soli vent’anni l’illuminante esperienza della vendemmia estiva in Champagne lo orienta definitivamente sulla strada da intraprendere: fondare un’azienda propria che sintetizzasse la sua “visione”.
All’inizio aveva soltanto 2 ettari e mezzo su cui mettere le mani, di proprietà del nonno Giovannino, ma la consapevolezza che l’Abruzzo fosse una terra estremamente vocata per la viticoltura.
Ha cominciato così ad allevare il Montepulciano ed il Trebbiano con le più innovative tecniche apprese in Francia alla fine degli anni ’70. Nel 1987 poi l’incontro con Marina Cvetić: ne scaturisce un legame privato e professionale destinato ad imprimere all’azienda la definitiva svolta internazionale. Negli anni sono stati fatti investimenti sia in cantina (tecnologia) che in vigna. Gianni ha costantemente studiato le tecniche più innovative e le specificità del territorio abruzzese, selezionato i vigneti più vecchi e meno produttivi, infittito gli impianti e posto una grande attenzione alla selezione clonale e massale: ha curato con la medesima ossessione le sue “due cantine” (vedi cit.2).
Citazioni G.M.:
1) “Io credo che per fare una grande cantina, il titolare debba fare un grande vino”.   la-cantina-masciarelli
2) “Ogni produttore ha due cantine, una di cemento e una sotto il cielo, ma è la seconda, cioè la vigna, ad essere la più importante, perché per fare vini decenti bisogna innanzitutto pensare a fare delle uve straordinarie”.
3) “Bisogna capire che la tecnologia ha raggiunto in tutti i settori dei livelli straordinari, e noi dobbiamo utilizzarla per cercare di ottimizzare la qualità dei nostri prodotti. I sistemi tecnologici utilizzati in cantina devono essere rispettosi del grande lavoro eseguito in vigna, salvaguardandolo ed esaltandolo attraverso funzionalità e versatilità: tecnologia, dunque, ma come strumento al servizio dell’impegno indispensabile per ottenere grandi vini”.
Gianni Masciarelli, è prematuramente scomparso nell’estate del 2008.
Da quella piccola vigna a San Martino sulla Marrucina, con tenacia, caparbietà e volontà ha saputo costruire una storia ed un’Azienda straordinaria che oggi si estende su 300 ettari di terreni (a dispetto dei 2,5 iniziali), di cui 60 coltivati a vigneto, dislocati in 13 comuni di tutte e 4 le province abruzzesi.Oggi presento, con le mie personali impressioni il Montepulciano d’Abruzzo Marina Cvetić (prodotto per la prima volta nel 1997), di cui ho degustato la 2009. Ottenuto dalla vinificazione di Montepulciano in purezza, proveniente da diversi vigneti dislocati nel comune di S. Martino, allevato a spalliera, con una densità d’impianto che oscilla tra 6000 e 9000 ceppi/ha, potatura a guyot e rese di 90q.li/ha. La vinificazione avviene in acciaio, cui segue un élevage in barrique di 12 mesi ed un ulteriore affinamento minimo in bottiglia di un anno.
Si presenta con una luminosa ed impenetrabile veste granata.
Al naso regala profumi di humus, china, liquirizia e caffè in primis. Successivamente si apre su note di confettura di ciliegie nere e prugne secche: il tutto su una nota balsamica di fondo. D’impatto al palato, carezzevole ed avvolgente, forte di una buona spalla acido-sapida ed una piacevole astringenza di tannini presenti ma risoluti. Il sorso chiude su toni scuri, terrosi, di torrefazione e balsamici. Ho avuto modo di apprezzarlo appieno dopo un’ora abbondante dall’apertura, in un ampio calice intorno ai 18°C. 

A mio parere potrebbe essere il compagno ideale dei tipici Arrosticini Abruzzesi.

Rubrica a cura di:                                  Antonio Indovino, Sommelier dello Yacht Club di Marina di Stabia, Responsabile del GDS AIS Penisola Sorrentina.