Lì dove il metal detector non luccica e tira forte il tornello

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Tu, semplice passeggero, arrivi alla stazione di P.za Garibaldi; come stanno messi i tempi hai già paura di uscire di casa, se non fosse per la voce della tua coscienza emancipata:-“Muovi il culo, che se tutti ragionassero come te il mondo ritornerebbe al primo giorno della Creazione” e tu che le rispondi:-“Sì, però, cristo di un’Anima, tu continui a vivere comunque, lo sbudellato sono io”. Poi a destinazione vedi tutti quei vigilanti e ti rassicuri, ti dici che in fondo Napoli è sicura, perché con una convergenza d’intenti tra camorra e forze di polizia, neanche il mantello dell’invisibilità di Harry Potter potrebbe aiutare il terrorista a compiere atti impuri in territorio sacro.

Tu, passeggero di Linea 1/ Linea 2/ Circumvesuviana, sei contento di prendere la metro perché da lontano già li vedi, sempre loro, i vigilanti, lì davanti ai varchi di Piazza Garibaldi, fin quando giunge la prima delusione, come quando capisci che Babbo Natale non esiste: il personale controlla solo che tu abbia il biglietto, niente inquietudine per zaini, tasche e compagnia bella. Allora ti vengono in mente quei militari che all’ingresso del Grenoble ti stavano così antipatici perché aprivano la borsetta di una vecchia, ora vorresti baciarli in fronte. Entri nel treno stracolmo di gente; la prima fermata: sulla banchina non c’è nessuno con una divisa, ti viene la voglia di regalarne una al barbone che vi soggiorna, così da rendergli un onore e una responsabilità, anche per finta.

Tu, passeggero di Linea 1/Linea 2/Cirum, entri in qualunque stazione che non sia Garibaldi e ti ritorna il panico: i vigilanti saranno stati risucchiati dal buco nero del tunnel dove passano i treni? No, loro rispettano l’allontanarsi dalla linea gialla. Giocano a scopa sulle banchine? Magari, sarebbe il meno peggio. Si nascondono sotto le mentite spoglie degli edicolanti? No, quelli sono meglio di una macchinetta automatica: non aspettano neanche la tua richiesta che strappano il biglietto e aspettano l’euro, quindi figurarsi se si concedono il lusso di guardare in faccia: d’altra parte, ad Anis Amri sarà successa la stessa cosa quando un bigliettaio gli avrà venduto il titolo di viaggio in una qualunque situazione senza sorveglianza, infatti il tunisino non è stato fermato dentro una stazione, ma fuori.

La verità è che tu, passeggero di linea 1/2/Circum, sai che loro, i vigilanti, non ci sono e che sarà solo “ciorta” se in mezzo a quel cumulo di gente non ti succede niente. Si risponderà: mica si può controllare tutto? In questo caso la replica viene direttamente da San Gennaro:-“L’uomo è stato fatto a immagine e somiglianza di Dio. Superate i vostri limiti e arrangiatevi.” L’unica consolazione per te, passeggero, è che al termine della tua corsa, se sei uscito vivo, una cosa l’hai imparata: la vita si vive proprio giorno per giorno.