Al Comicon la graphic novel si fa dramma esistenziale

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Quando un genere diventa opera d’arte, incontra i temi fondamentali su cui anche le altre forme d’arte s’interrogano, mantenendo le proprie peculiarità. Quast’anno al “Comicon”, la famosa fiera del fumetto, dal 28 aprile al 1 maggio alla Mostra d’Oltremare, lo stand della “Douglas Edizioni” (figlia della  “In formo of art”, scuola dedita a formare artisticamente i suoi allievi non solo nel campo della pittura ma anche in quello del fumetto). saranno presentate tre graphic novels che fanno riflettere.

 

 

Plume” è un passaggio segreto, dentro la catacomba del nostro cuore e si apre un campo oscuro e impenetrabile, dove scroscia ancora furente il Diluvio Universale. In “Plume” vediamo scorrere episodi brevi e brevissimi, tutti contraddistinti dallo stesso tono dimesso e dalla medesima, rancorosa, ironia che in fondo alle pagine arriva sempre a sfidare a muso duro il lettore con un ghigno disturbante. Di pagina in pagina, si dipana un arcobaleno monocromatico fatto di colori fangosi. Le storie non tacciono rivelazioni oscure sulla coscienza dei protagonisti e in generale su quella dell’essere umano disegnato quasi sempre come uno sgorbio spigoloso e tormentato. Di Akab, fumettista, illustratore, pittore e regista che mal sopporta le definizioni. Ha all’attivo numerose collaborazioni tra cui Il Male, Mucchio, Il Manifesto, Rolling Stones, Independent e molte altre.

 

 

“Immortali” conclude la trilogia di graphic novel iniziata nel 2014 con “Vita” e proseguita con “Irene”. Gli scorci di periferia racchiudono giornate passate alla scoperta delle ragazze, di corse in bici e vendette, ma soprattutto di amicizie adolescenziali portate avanti per tutta la vita. Gli anni novanta, le bmx e le risse giovanili lasciano poi il posto alla durezza della vita, agli impegni e alle problematiche, dal lavoro ai rapporti personali. Raccontando frammenti di vita quotidiana “Immortali” ricongiunge la vita dei quattro protagonisti con qualche anno in più e un velo di malinconia. Di Simone Prisco, docente del corso di pittura digitale alla scuola d’arte “In form of art”,  finalista al Premio Spaccanapoli 2016 come miglior produzione dell’anno con “Irene”

 

Jeshua, un Messia” si presenta attraverso 130 tavole a fumetti, dipinte a mano, per raccontare la vita di uno dei vari messia che si sono succeduti, più di duemila anni fa in Galilea, nel tentativo di liberare la loro terra dall’oppressione dell’invasore. La lotta sanguinaria contro la ferocia di un impero conquistatore che imponeva le sue leggi con la forza della spada, trafiggendo innumerevoli vite al solo fine di instaurare il potere del controllo su tutte le terre conosciute. La vita di Jeshua non è molto diversa da quella dei suoi predecessori, così come non lo sarà da quella dei suoi successori. Di Marco Cucchierelli, fondatore della “In formo of art”. Ricercatore delle tecniche pittoriche antiche, studioso appassionato del disegno e dell’anatomia, costantemente interessato allo studio della filosofia, dell’esoterismo e delle religioni, persegue la sua ricerca pittorica trovandone le radici nelle botteghe del ‘400 e del ‘500. Nel 2014 fonda la “Douglas Edizioni” al fine di presentare sul mercato editoriale i giovani talenti partenopei contribuendo a dare nuovo impulso al mondo dei Comics. Nell’anno seguente, inaugura la Morrison Fine Art Gallery nel cuore della sua amata città; una galleria d’arte intenta ad ospitare i veri talenti della pittura napoletana.