Pompei, la dolce Pasqua con il maestro pasticciere Salvatore Gabbiano

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Colomba cioccozè e colomba cioccopera. La prima composta da cioccolata e zenzero e la seconda (ovviamente) da cioccolato puro al 75% e pera. Sono le ultime due opere d’arte del Maestro Salvatore Gabbiano (AMPI) che sono state presentate in occasione della Santa Pasqua 2017. Creare qualcosa di nuovo per stuzzicare l’interesse delle persone, senza mai deludere, però, le loro aspettative. Per Salvatore Gabbiano, questo, più che un lavoro è diventata una missione da compiere. Una di quelle belle perché il fine è sempre “dolce”. Lui su quelle creature di bontà assoluta ci mette le mani, ma soprattutto la passione e l’amore. Le sue creazioni pasquali non si fermano qui. Una su tutte che ha riscontrato un boom di richieste è la colomba streghetta. Un nome preso proprio dalla favola di Cenerentola, in quanto sono state utilizzati, tra gli ingredienti, le mele candite e un liquore strega non alcolico (una crema col gusto di strega in modo tale da poter permettere anche ai bambini di poterlo assaporare). A seguire, poi: colomba classica, colomba pellecchiella (albicocca candita del Vesuvio e cioccolato bianco), colomba amarena (amarena in sciroppo e cioccolato bianco), colomba bosco (frutti di bosco semicanditi e cioccolato bianco), colomba limone (scorza di limone a cubetti candito e cioccolato bianco), colomba ciocco (cioccolato al latte), colomba pistacchio (pasta di pistacchio, cioccolato bianco con granella di pistacchi), colomba agrumi (agrumi canditi e cioccolato bianco). Il tutto utilizzando lieviti naturali. “Per quanto riguarda le pastiere resto legato alle tradizioni e alla cultura napoletana – spiega -. Portare avanti le tradizioni del passato è una missione che non bisogna mai trascurare. Quella della pastiera è proprio una di queste. Ho sempre detto che la migliore pastiera è quella che fa ognuno, anche da casa. Perché stiamo parlando di un prodotto fatto di sapori che invocano ricordi e che riconducono ad una identità precisa: quella della napoletanità. Possiamo solo studiare come migliorarne i contenuti, forse. Ma non va mai stravolta nei suoi ingredienti”. Parlare con Salvatore Gabbiano è un po’ come andare sulle montagne russe della vita: sali piano su un racconto ed un progetto, scendi rapidamente su di una storia di vita e poi, ancora, veloce su un ricordo fatto di profumi e sapori.