Oggi in replica. Con “Gli onesti della banda” il Napoliteatrofestival sbarca a San Giovanni a Teduccio

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Rione Villa

“Mamma’, famme vede’ ‘o cinema!”. E’ l’esclamazione di una bambina del Rione Villa alla vista di attori in prova, montaggio di scenografia, luci, in una parola- del Teatro. La frase racchiude tutto il senso del mondo che la compagnia NEST ha trovato arrivando a San Giovanni a Teduccio, periferia di Napoli a pochi metri da Via Marina. Nel degrado della “parte di dietro” della città hanno deciso di portare la Cultura dove un’idea di cultura ed emancipazione neanche esiste. Come fare per attirare queste persone al Teatro? Facendolo. Il progetto dell’ “anfiteatro urbano di periferia” è dedicato alla gente di questi rioni, posti da cui nessuno esce e in cui difficilmente qualcuno di esterno può entrare. A loro ora è permesso aprirsi all’esterno, a fisionomie diverse, a modi di vita nuovi, alla Possibilità: lo spettacolo “Gli onesti della banda”, infatti, si svolge nel Cortile della “46”, duecento posti a sedere organizzati dal Ntf e tutti i condomini dei palazzi circostanti che vedono gratuitamente lo spettacolo affacciandosi dai balconi, ed ecco l’anfiteatro. (Attivo è il servizio navetta che trasporta gli avventori dal San Carlo fino a destinazione, alle 19,45/20.00, rientro alle ore 23. Prenotazioni dalle 10-13, 15-18 al numero 320861011). La compagnia NEST accompagna questo progetto a un laboratorio teatrale cui partecipano i giovani del quartiere e che li toglie dalla strada. Per l’occasione, il cortile dello spettacolo, in cui attualmente i bambini giocano con finte porte e terreno inadatto, verrà riqualificato come campetto da calcio vero, con il sostegno della Fondazione Onlus MyEarth, impegnata in attività filantropiche sul territorio.

Conferenza stampa a “Eccellenze Campane”

 

La conferenza stampa dello spettacolo si è svolta nell’Aula Magna di “Eccellenze campane”, polo del gusto della Campania doc e anfitrione di numerose iniziative culturali. E’ un luogo quanto mai affine ai progetti di riqualificazione delle periferie, trovandosi a via Brin, una strada che prima si aveva paura persino di percorrere. Alla presenza della compagnia NEST (Napoli est teatro) e della fondazione Onlus My Earth, è stato presentato “Onesti della banda”, una riscrittura di Diego de Silva e Giuseppe Miale di Mauro del famoso “La banda degli onesti” con Totò e Peppino. Una revisione che non poteva trovare migliore ambientazione di un rione così legato alle tematiche che la commedia espone: non un mero contrasto ideologico tra onestà e compromissione ma il conflitto tra onestà e resistenza alle minacce della povertà, quelle sì, che portano alla criminalità, del “se tu mi togli il lavoro che mi rimane?”. Come se ne esce? Tonino, laureato a pieni voti, non trovando lavoro, decide di ereditare la portineria del defunto padre, il suo migliore amico, Peppino, gestisce la tipografia di famiglia, attanagliato dai debiti dopo aver comprato nuovi macchinari. L’amministratore del palazzo in cui Tonino lavora è il ragionier Casoria, uomo sempre in bilico tra legalità e illegalità, attenta continuamente all’integrità del giovane portinaio… Lo spettacolo è oggi in replica alle 21.

 

Listino “Barbonaggio teatrale”

Seguirà, ancora in San Giovanni (24 giugno in Piazza San Giovanni Battista dalle 20 alle 22) e a Napoli (il 2 giugno in Piazza San Domenico, dalle 18 alle 20), l’esperienza del “Barbonaggio teatrale” di Ippolito Chiariello. Egli vende i suoi spettacoli a prezzo di listino raccontando le storie del “Club 27”, quegli artisti accomunati dall’essere morti a 27 anni: Jimi Hendrix, Kurt Cobain, Jim Morrison, Amy Winehouse,… a scelta del passante che lo paga per sentire uno di questi pezzi: Chiariello lo spiega come un atto d’amore verso il pubblico, per creare nuove platee, per affermare che gli artisti sono lavoratori come tutti gli altri.

 

E le istituzioni? Gli artisti hanno spiegato che al NEST è arrivato solo un “sostegno morale” da parte del Comune, un riconoscimento di esistenza; insomma, una cosa alla volta. Eppure, eppure. Ci sono i cosiddetti “teatri stabili” che dispongono di sovvenzionamenti automatici, senza garantire un riscontro effettivo di pubblico, meccanismi consolidati e arrugginiti di fronte a cui queste iniziative alternative per forza devono apparire eroiche. Il “ce la siamo vista tutta noi” è una medaglia al valore del NEST, ma costituisce disonore per la politica.

 

Per il programma di Napoliteatrofestival: https://www.napoliteatrofestival.it/

 

Per informazioni e iniziative del NEST: http://www.napoliestteatro.com/