Pompei, il Forum dei Giovani replica alle critiche social: “Noi ci proviamo”

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“Sul lungo percorso che porta al cambiamento è sicuramente indubbio il fatto che si possano incontrare sostenitori e detrattori di questo stesso processo”, è quanto si legge sul profilo sociale del Forum dei Giovani di Pompei, che, un po’ alla volta, cercano di farsi spazio anche nelle prossime elezioni amministrative, che questa volta, li vede parte attiva e non più passiva nello scenario politico locale,come lo è stato per molti, forse anche troppo, anni. “Coinvolgere i giovani, specialmente attorno a temi delicati, tra i quali anche la politica, è senz’altro difficile – si continua nel post social -. Chi come noi si è posto l’obbiettivo di raggiungere anche un minimo risultato in una città come la nostra, (avvolta dal torpore e sottoposta ad una costante pressione che tende a depoliticizzare tutto e tutti) è sereno, tranquillo. Ha il vento in poppa, continuerà a navigare anche se questo mare non è un granché, mare che hanno creato altri e non noi”. Essere giovane, a Pompei, è diventata una missione che, purtroppo, troppo spesso, è stata causa di abbandono del territorio pompeiano per immergersi in un’ altra missione, quella forse ancora più triste ma almeno viva e piena di speranze: la ricerca di occupazione fuori dalla città di Pompei. Eppure Pompei scavi è Patrimonio dell’Unesco, dicono in tanti. L’amaro verità è che per i giovani pompeiani è più logica una scelta del genere, che non è più una forzatura, ma è diventato un percorso naturale dei fatti. “Sentiamo, quindi, la responsabilità storica e non solo, di provarci, in tutti i modi”, proseguono, poi, sulle critiche che, proprio sui social, gli sono state mosse in merito all’incontro pubblico avuto con i quattro candidati a sindaco per le elezioni amministrative dell’11 giugno: “Per queste ragioni apprendiamo con dispiacere le critiche che ci sono state mosse a seguito di una importante iniziativa da noi portata avanti, accogliamo i consigli ma non accettiamo il fango. A chi scrive di noi consigliamo un incontro per spiegarci meglio le proprie rimostranze, consigliamo di conoscerci meglio perché noi non siamo l’anticamera della politica dei “grandi” o lo strumento nelle mani di chi ci ha istituito”.