La ricetta della Regina delle sere estive arriva dal Valico di Chiunzi

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Regina delle sere estive. Ai tavoli dei locali dei lungomare di tutt’Italia è la più richiesta. La più ordinata e amata. La pizza è spesso il motivo che porta fuori casa. E’ la molla che fa prendere appuntamento con amici e parenti. E questo per la verità succede in ogni stagione. Tutto l’anno. Ma d’estate diventa il piacevole pretesto per cenare all’aperto e tirare tardi per rinfrancarsi dalla calura delle ore assolate. Per molti è diventato il modo piacevole di concludere la giornata nel periodo di vacanza. Anche a casa quando si ha un giardino o un bel terrazzo dove si invitano gli amici e si ordina alla pizzeria di fiducia quella che tanto piace: con i funghi e prosciutto; con i pomodorini freschi, con verdure, marinara o una semplice ma sempre insuperabile margherita. Poi c’è chi, per amore della pizza, si è fatto costruire un forno a legna o ha acquistato uno di quelli prefabbricati. In questo caso ci si è anche specializzati negli impasti e la pizza la si prepara e inforna con le proprie mani.  Certo stiamo parlando di uno degli alimenti più popolari e antichi. Ma anche di uno dei più semplici. Cosa c’è di più semplice di acqua e farina? Poi si aggiunga a piacere quello che si vuole o quello che si ha. Tanto la sostanza non cambia. Elementare ma geniale. Come il pane con il pomodoro, sale ed un filo d’olio. Stesso concetto, tutto ispirato alla semplicità ed alla facile reperibilità dei prodotti che la compongono. Ma nella sua banalità questo impasto si è legato alla vita ed alla storia dell’uomo. Perché questo impasto vitale è lo stesso identico di quello del pane che risale alle prime forme di civiltà. Dalle nostre parti, poi, questo essenziale impasto ha avuto un destino glorioso. Un destino che ha addirittura segnato la storia di Napoli e dell’intera Campania con la nascita della pizza così come la conosciamo oggi. Un piatto divenuto universale; ma che al pari della paella o del kebab, identifica un popolo, una cultura, un modo di mangiare. Salutare, genuina e senza controindicazioni, la pizza, da sola vale un pranzo. Anzi, vale ad ogni morso tutta la storia che si porta dietro, tutta la bontà di una pietanza che ha fatto scuola e ha creato generazioni di pizzaioli migranti che l’hanno esportata nel mondo.  Tra questi ci sono migliaia di emigranti del comune di Tramonti che negli ultimi due secoli hanno colonizzato i 5continenti. Si contano nell’intero pianeta oltre duemila pizzaioli di successo che hanno le radici nel suggestivo comune costiero. Proprio da un pizzaiolo migrante di Tramonti arrivano i consigli per farsi una pizza in casa. Graziano Giordano è uno di quelli che dopo aver lavorato al nord Italia ha aperto un locale tutto suo dove il nonno gestiva un osteria e da allora il suo ristorante “Al Valico di Chiunzi” è diventato un pezzo di storia locale. Graziano Giordano( nella foto in alto a destra con il suo pizzaiolo Vittorio Giordano) suggerisce per la ricetta (sotto) di comprare farina italiana e preparare l’impasto un bel po di ore prima di infornare. E’ ovvio che l’ideale sarebbe avere del lievito madre per rendere la crescita più naturale e l’impasto più fragrante; ma anche con il lievito che si trova in commercio  è possibile far crescere per bene l’impasto lasciandolo riposare sotto un panno per 5 o 6 ore. Poi gli ingredienti suggeriti nella ricetta si ispirano alla stagione ed al territorio con il fior di latte di Tramonti ed il pomodoro San Marzano. Ma ognuno può metterci quello che più gli piace per godersi la regina delle serate estive.

                                                                               LA RICETTA

 Pizza con pomodori San Marzano e fior di latte di Tramonti

 Ingredienti per 4 persone: 1kg. di farina, 500gr. di pomodori San Marzano, 500gr. di fior di latte di Tramonti,1/4 di un cubetto di lievito, 1ciuffo di basilico, olio extravergine di oliva, sale q.b.

Procedimento: disporre la farina a fontana, al centro sciogliere il lievito con un mezzo bicchiere d’acqua calda e un pizzico di sale, lavorare l’impasto fino a renderlo liscio ed elastico aggiungendo altra acqua a temperatura ambiente. Far riposare e crescere l’impasto per circa 6 ore. Spianare l’impasto in una o più teglie e condire con il pomodoro ed il fior di latte tagliati precedentemente a fette, aggiungere il sale, l’olio e le foglie di basilico. Infornare nel forno preriscaldato oltre i 250°. Far cuocere e all’uscita aggiungere un filo d’olio e altro basilico fresco

 

 

 

 

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