“Ampio Raggio”: procede il progetto “Ponte della solidarietà”

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Non sono di certo le difficoltà ad ostacolare il progetto “Ponte della solidarietà Italia-Afghanistan” promosso dall’Associazione Ampio Raggio.
Lo scenario non cambia, volontà e tenacia sono la perfetta formula per raggiungere un unico obiettivo: fare del bene!
Un altro carico di materiale arriva in Afghanistan: stavolta il contributo è stato fornito dal C.O.N.I.T.A. ossia “Coordinamento Operativo Nazionale Interforze Tutela Ambientale” presieduto dal Dott. Maurizio Masciandaro, che nei giorni scorsi ha coordinato con il Socio Fondatore dell’Associazione Ampio Raggio Alfonso Cascone il trasporto di materiale didattico, sportivo e ludico creativo eseguito da Francesco Carlomagno mettendo a disposizione mezzi di trasporto adeguati e una squadra di volontari alle dipendenze dell’Ing. Pasquale Caputo che hanno reso possibile il compimento di questa nuova azione.
Le autorizzazioni necessarie affinché il carico partisse sono state ottenute per merito del “COI”, “Comando Operativo di Vertice Interforze” diretto dall’Ammiraglio di squadra Giuseppe Cavo Dragone, grazie alle quali il materiale una volta giunto all’aeroporto di partenza di Pratica di Mare è stato caricato sul velivolo in maniera impeccabile dal Nucleo Gestione Transiti ed è stato trasportato fino in Afghanistan.
Il materiale è stato ritirato dagli uomini della Brigata Alpina Taurinense e presto sarà distribuito attraverso la Cellula di Cooperazione Civile Militare ai bambini afghani.
Una riconoscenza speciale va ancora una volta agli Enti, Istituzioni, Associazioni e Gruppi di Protezione Civile che hanno sostenuto e reso possibile tutto ciò.

L’associazione Ampio Raggio presieduta dal dott. Antonio Pio Autorino ha lanciato il progetto “Ponte della solidarietà italia – Afghanistan” ed è impegnata in prima linea con lo scopo di sostenere la popolazione afghana, in particolar modo i bambini della provincia di Herat contribuendo con l’allestimento di luoghi in cui poter studiare, giocare e fare sport.
L’impegno nasce dalla consapevolezza di quanto la realtà afghana sia complicata e del ruolo fondamentale che occupa “un’infanzia vissuta” nell’esistenza di ogni essere umano.
Questa è la prova tangibile che la vera grandezza risiede nei piccoli gesti.