Da Boscotrecase ai campionati del mondo, il barman Giacomo Prisco propone i suoi gustosi cocktail nella pizzeria di famiglia

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Ci sono uomini che un piccolo colpo di genio hanno creato una nuova arte. Un nuovo lavoro, una   nuova tendenza o moda con una semplice intuizione. Come i baristi passati alla storia per aver creato nuove bevande e nuovi mestieri. E’ con gente come Cipriani, Craddok o Sheridan che l’arte del buon bere si è rivelata al mondo uscendo dalle mura degli esclusivi club per diffondere nuovi drink ed un inedito mestiere, quello del barman. Infatti, il veneziano Cipriani con il suo “Bellini”, l’inglese Craddok con il suo “Dry Martini” e l’irlandese Sheridan con il suo “Irish Coffee” hanno contribuito, al di la del mito, a rendere popolare un modo di bere e chi lo prepara. Da allora e siamo nell’immediato dopoguerra, si è aperto un sentiero inedito che nel tempo è diventato una autostrada a tre corsie. Niente più è stato uguale. A cominciare dalla netta differenza tra barista e barman. Mentre il barista si identifica in colui che nei bar serve the, cappuccini, versa nei bicchieri bevande alcoliche o analcoliche già confezionate e soprattutto prepara il caffè, bevanda di maggior consumo in Italia ed in particolare in Campania; il barman, termine inglese, invece è un professionista esperto in bevande alcoliche ed analcoliche che tutti conosciamo come cocktail o long drink, da preparare al momento. Essi sono i signori del buon bere, i sacerdoti di un rito che si consuma con regole rigorose. Un culto che ha i suoi cerimoniali, le sue scuole, la sua teoria e la sua cultura. Ed è solo da qualche tempo, soprattutto da quando si è diffusa la moda degli aperitivi a base di Spritz o altri mix, che li vediamo all’opera in alcuni bar. Ma prima crescevano e si esibivano solo negli esclusivi alberghi di lusso sparsi per il mondo. Solo nelle atmosfere ovattate e ben frequentate  dei bar interni alle strutture di charme che la figura elegante e discreta del barman metteva in mostra tutta la sua bravura nel preparare il giusto dosaggio da trasformare in un colorato e gustoso cocktail. Allora conoscevano abitudini e gusti dei frequentatori più assidui e dei clienti più importanti e gli alberghi erano i soli templi dove si ripeteva il rito del sorseggiare lentamente il long drink; ma erano anche le sole scuole di formazione pratica che garantivano la continuità dell’affascinante  mestiere.    Oggi ci sono corsi, scuole e associazioni come l’Aibes (Associazione Italiana Barman e Sostenitori) che contribuiscono ad alimentare il mito nato circa un secolo fa, avvicinando a questo lavoro tantissimi giovani che poi con passione arrivano a traguardi davvero lusinghieri. Anche Giacomo Prisco è stato attratto da giovanissimo da questa magica arte, fatta di dosi perfette, vari e colorati  bicchieri e mix spericolati, grazie al fatto che la famiglia gestiva un bar. Dal bancone alla scuola dell’Aibes il passo è stato breve e l’amore per i miscugli alcolici è continuato a crescere. Nel frattempo che il giovane Prisco affinava la sua arte di barman la famiglia ha aperto una pizzeria a Boscotrecase che nel giro di pochi anni si è guadagnata un ottima fama e buone recensioni sulle riviste di settore. La pizzeria Lucignolo è diventata cosi, oltre al ritrovo di amanti delle pizze gourmet, anche il piccolo laboratorio dove Prisco continua a studiare e sperimentare, oltre che allenarsi per i campionati e concorsi a cui da tempo partecipa. Infatti il giovane e talentuoso barman di Boscotrecase nel 2015 ha vinto, con il Dreaming Sofia, il premio come miglior cocktail after-dinner che gli ha consentito di rappresentare l’Italia ai mondiali IBA (International Bartenders Assosiation) a Sofia in Bulgaria classificandosi al 3° posto nella categoria pre-dinner. Essere terzi al mondo in una categoria ben specifica non è una cosa da tutti i giorni. Ed ha pensato bene il campione di continuare a coltivare la propria passione rendendo ancora più gustosa la sosta nella pizzeria di famiglia. Tra non molto il locale cambierà nome chiamandosi “Prisco Pizza&Spirit” dove sarà possibile passare dagli aperitivi alle pizze con una continuità che porterà fino al dolce che sarà accompagnato non a caso da originali cocktail.