I Vini di Indovino: Il sommelier recensisce il rosato da pergole centenarie di Tintore e Moscio a piede franco.

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Campania Rosato IGT, Monte di Grazia, 2015
Ci troviamo nella splendida cornice della Costiera Amalfitana, esattamente a Tramonti, un’enclave racchiusa nei Monti Lattari.
È qui che il Dott. Arpino, nel 1993, si ritrova in eredità 3 piccole vigne a Tramoniti, con l’onere di gestire in prima persona quelle pergole uniche, quelle viti centenarie a piede franco che solo lì trovano dimora. La volontà di portare avanti innanzitutto la tradizione vitivinicola, nonchè di valorizzarne l’unicità adesso ben nota a tutti, hanno portato poi alla nascita dell’Azienda Agricola. Il primo passo è stato l’acquisto del vigneto Casina nel 1996, dove attualmente risiede la cantina: un tempo un vecchio rudere. Il successivo è stato la conversione al regime biologico nel 1997, cui sono seguiti l’acquisto dell’appezzamento a Vignarella nel 2003 e l’incontro chiave con Gerardo Vernazzaro nello stesso anno. L’enologo partenopeo da subito è rimasto affascinato dall’unicità di quelle vigne su cui mai aveva messo mano prima di allora, decidendo di collaborare ad un progetto di vini altrettanto unici nel loro genere.
Nel 2004, finalmente, si è iniziato ad imbottigliare col marchio Monte di Grazia: una produzione di nicchia, di sole 9000 bt nelle migliori annate!
Quest’oggi sono qui a parlarvi del Rosato 2015 di Monte di Grazia: una chicca di cui vengono prodotte circa 1000 bottiglie l’anno, ottenuta dalla vinificazione in acciaio di Tintore e Moscio, nelle rispettive percentuali dell’85 e 15%.
Nonostante non ci sia macerazione pellicolare, il titntore alla sola pigiatura è in grado di trasmettere alle uve una parte della sua carica di antociani: questo va a spiegare la tonalità di colore, seppure non vi sia stata macerazione con le bucce.
Tinto di un vivido rosa chiaretto, al naso regala profumi di ciliegia, fragola, rosa, accenni salmastri ed una mineralità gessosa. Il sorso è morbido, succoso, fresco e piacevolmente sapido, con una chiusura sui toni fruttati e floreali. Un rosato da abbinare a 10°C ad una Pezzogna all’acqua pazza.                                             RUBRICA A CURA DI ANTONIO INDOVINO , Sommelier dello Yacht Club di Marina di Stabia, Degustatore Ufficiale e Responsabile del GDS AIS Penisola Sorrentina