I vini di Indovino: il sommelier recensisce l’Aglianico cilentano prodotto a Punta Tresino

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Peastum Aglianico IGT, Maroccia, San Giovanni, 2007
Ci troviamo nel Parco Nazionale del Cilento, a Punta Tresino, affacciati sul Parco Marino di Castellabate. Qui nel 1993 ha preso vita il sogno di Mario Corrado ed Ida Budetta: l’Azienda Agricola San Giovanni. Entrambi affermati professionisti, non hanno resistito al richiamo di quelle terre che il papà di Mario aveva acquistato alla fine degli anni ’70. L’esordio è stato difficile, senza elettricità nè telefono, a capofitto nell’attento recupero di quelle vecchie vigne impiantate negli anni ’80, e nella rispettosa ristrutturazione dei casolari esistenti. Nel ’99, poi, la scelta coraggiosa di cambiare in maniera netta il loro stile di vita, trasferendosi proprio lì, a Punta Tresino. Non hanno mai voluto acquistare uve, limitandosi ai frutti dei 4ha vitati su 12 di proprietà: per conservare il naturale equilibrio di quell’ecosistema in cui, oltre alla vigna, trova dimora anche un uliveto. Mario ed Ida stessi curano la conduzione agronomica, avvalendosi della consulenza enologica di Michele D’Argenio: co-autore dei 5 vini prodotti. Quest’oggi vi parlo del Maroccia 2007, un Aglianico vinificato in acciaio e maturato 24 mesi in barrique. A 10 anni dalla vendemmia si presenta in splendida forma, tinto di una vivida e fitta veste che vira verso il granato. Il naso è una fusione perfetta di confettura di lamponi e ciliegie nere sotto spirito, di carruba, grafite, liquirizia, resina e macchia mediterranea. Il sorso ha spessore e carattere, avvolge per ricchezza glicerica e denota una bevibilità invidiabile per l’azione lenitiva degli acidi, che idratano il palato al seguito di un tannino vigoroso, ma ben maturo, e di una salinità quasi marina. La chiusura di bocca dona un piacere assoluto, per ricchezza, coerenza e lunghezza aromatica: il valore aggiunto a sigillo di un vino di grande integrità ed armonia, capace di appagare in pieno e di aprire, al contempo, ulteriori e future prospettive di evoluzione. Un rosso da bere a 16°C, in un ampio calice, con un Ragù di Cinghiale.

RUBRICA A CURA DI ANTONIO INDOVINO , Sommelier dello Yacht Club di Marina di Stabia, Degustatore Ufficiale e Responsabile del GDS AIS Penisola Sorrentina