Arrestato maestro di Avellino per maltrattamenti agli alunni

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immagine di repertorio

“Se non fate i bravi vi metto in ginocchio e vi faccio mangiare dalle formiche”. Minacciava così i suoi piccoli alunni il maestro campano arrestato e posto ai ‘domiciliari’ a Cerignola sulla base di un’ordinanza di custodia cautelare emessa dalla magistratura foggiana. L’uomo è accusato di maltrattamenti su minori per aver picchiato i piccoli alunni. Si tratta di un insegnante di sostegno di 60 anni della provincia di Avellino, sposato, già nonno, che da settembre ha iniziato a lavorare in un asilo di Cerignola (Foggia). Cinque le vittime accertate nelle sole due settimane di indagini. Tra queste un alunno disabile di 4 anni. “Lo ingozzava fino a farlo vomitare nel piatto – raccontano gli investigatori – e poi gli avvicinava la faccia al suo stesso vomito”. All’arresto si è giunti grazie alla denuncia sporta da un gruppo di mamme, circa una decina. Nel mese di novembre le donne, ormai disperate, si sono rivolte alla polizia raccontando che i figli erano terrorizzati da quel maestro. Una delle mamma ha addirittura consegnato agli inquirenti un video in cui il figlio descrive come l’insegnate picchiava lui e i suoi amichetti. “Ci dava i pizzicotti”, dice il piccolo nel filmato. Ed era proprio così, un continuo di botte e di violenti spintoni. Tutto documentato dalle telecamere installate dagli inquirenti nelle aule. In un caso l’insegnante ha scaraventato a terra un bimbo “colpevole”, a dire del maestro, di essersi seduto sulla cattedra. In un altro caso ha stretto le mani al collo di un alunno, lo ha sollevato e poi lo ha sbattuto contro una sedia. Non appena vedevano arrivare il maestro i bambini si coprivano il capo, mettendo le loro manine tra le orecchie e la nuca per proteggersi. “Era maldestro e violento anche quando giocava con i piccoli alunni”, spiega il dirigente del commissariato di Cerignola, Loreta Colasuonno. Dai video si evince la presenza di altre maestre nelle aule dove avvenivano le violenze. Al momento, però, non risultano altri insegnanti iscritti nel registro degli indagati. Quando venerdì mattina i poliziotti sono andati a prelevarlo sul posto di lavoro, l’uomo si è difeso parlando di qualche buffetto dato qua e là. Poi, capita la gravità delle accuse, si è chiuso nel silenzio. Il gip che ha ordinato l’arresto scrive che “la condotta del maestro non può essere inquadrata in nessun metodo educativo accettabile, trattandosi di violenza sistemica idonea a creare un clima di terrore tra i minori ed incidere negativamente sul loro sviluppo e sulla loro formazione”.