Il 31 luglio al Cellaio di don Gennaro di Vico Equense laboratorio sensoriale con il vino

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Il nettare degli dei  tra cultura, storia, emozioni e degustazioni.

Un laboratorio sensoriale. Un esperimento enogastronomico che coinvolgerà corpo e mente, mettendo insieme la cultura del buon bere con il mondo metafisico delle emozioni. E’ questo lo spirito dell’evento pensato e

Nella foto le protagoniste dell’evento: l’enologa Assunta Ferraro, la psicologa Francesca Arpino e la ristoratrice Franca Di Mauro

organizzato dall’enologa Assunta Ferraro, la psicologa Francesca Arpino e la ristoratrice Franca Di Mauro personalità di spicco dello Slow Food e patron dell’Osteria il Cellaio di don Gennaro di Vico Equense. Tre donne per un evento tutto in rosa che vedrà coinvolte nella serata del 31 luglio anche il Movimento Donne del Vino. E sarà proprio il vino l’oggetto di culto della kermesse che prevede uno specialissimo rito degustativo tutto nuovo e sperimentale. Vini nati da vigneti storici della Campania saranno degustati al buio (cioè senza rivelare tipo di vino, zona di produzione e azienda) e spiegati attraverso un percorso diretto dall’ enologa e dalla psicologa; mentre alla ristoratrice spetterà il compito di abbinare le giuste pietanze in quella che si rivelerà una particolare e accattivante cena di mezza estate tutta dedicata al vino. Del resto il vino accompagna la storia umana da millenni e per molti paesi dell’area mediterranea ha anche a che fare intimamente anche con la religione. Infatti per essa rappresenta il sangue di Cristo versato per sancire la nuova alleanza tra il mondo divino e l’umanità. Una simbologia che si è spostata dal sacro al profano facendo diventare la vigna insieme al grano ed all’olivo gli elementi base della cultura gastronomica e più in generale della stessa civiltà mediterranea. Quindi parlare di vino significa parlare di storia e di filosofia, e soprattutto parlare delle donne e degli uomini che lo producono, che lo conoscono, che lo apprezzano e che lo degustano. Si coinvolgeranno, quimdi, i cinque sensi partendo dall’udito.  Si inizierà ascoltando il calice, per procedere poi a far riaffiorare ricordi ed emozioni attraverso l’olfatto. Si riscoprirà il contatto con la materia attraverso il tatto. Quindi si passerà a scoprire i colori ed infine ci sarà l’assaggio dove entrerà in gioco il gusto. Contemporaneamente, sotto l’attenta guida dell’enologa ogni partecipante compilerà la scheda tecnica dei vini descrivendo le proprie sensazioni sui profumi (bouquet) e sui sapori. Intanto con la  regia di Franca Di Mauro, aiutata ai fornelli dalla cuoca Annamaria Longobardi, arriveranno a tavola i piatti che accompagneranno la degustazione. Si inizia con un entree composto da un assaggio di salame, specchietto di provolone del monaco, olive, lupini di Vairano. Poi c’è l’antipasto con la Bruschetta al pomodoro,  ricotta di fuscella con gocce di mosto d’uva,  montanara estiva, fiore di zucca farcito, alici marinate. Quindi il primo piatto che prevede il  Mezzo pacchero con zucchine e gamberi. Poi il secondo piatto con il  Tianiello di polpette e  patate chips Ed infine il dolce con la  Tartelletta di pasta frolla con crema al limone e frutta fresca. Il costo è di Euro 35,00 i vini in abbinamento, che saranno svelati alla fine, sono top secret per meglio mettere in scena  questo particolare gioco sensoriale.