Il tonno sale in montagna e diventa ingrediente dei piatti dello Stuzzichino di Sant’Agata sui due Golfi

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Pinna gialla, magari che si taglia con un grissino. Tutta questione di pubblicità. Il migliore in assoluto si trova nel mediterraneo e scientificamente si chiama Thunnus thynnus, meglio conosciuto come tonno rosso. E’ il pesce per eccellenza. Quello che da secoli muove migliaia di uomini alla sua caccia e grossi interessi commerciali che hanno scatenato più di una disputa internazionale. Il tonno, della famiglia dei Tunnidi, è l’unico pesce a sangue caldo. Esso vive sia nel mediterraneo che nell’atlantico e quello più usato per l’inscatolamento è l’Albacares, con le estremità delle pinne colorate di giallo, che si trova nelle acque tropicali e subtropicali, dal peso medio che si aggira intorno ai 40 chili. Mentre il rosso, tipico del mediterraneo, è quello più prelibato, quello che ci contendono i giapponesi, gran consumatori di pesce crudo che sono arrivati a mettere in serio pericolo la sua sopravvivenza tanto che oggi è uno delle specie marine protette con severi calendari per la pesca. Esso arriva a pesare fino a 600chili per tre metri di lunghezza. Una vera riserva alimentare di cui non si butta quasi nulla. Esistono prelibatezze che si preparano come gli insaccati di carne e che diventano salame o ventresca di tonno, per non parlare della bottarga. Nel mare nostrum c’è un’antica tradizione di pesca legata alle tonnare, soprattutto in Sicilia, che, se mettiamo da parte le sacrosante critiche degli animalisti, hanno contribuito a traghettare nel secondo millennio la cultura gastronomica legata a questo pesce azzurro. Un alimento dalle ottime proprietà nutrizionali: poco grasso, tante proteine e se preparato al naturale ha un apporto calorico molto basso. Un alimento sano, dunque, che si trasforma in tanti gustosi piatti. Anche al ristorante “Lo Stuzzichino” di Sant’Agata sui due Golfi, Massa Lubrense, nella stagione più indicata, il tonno prende una posizione di rilievo nel menù. Nel locale della famiglia De Gregorio, esso viene declinato dall’antipasto fino ai secondi in un vortice di invitanti proposte. Del resto “Lo Stuzzichino”, che ha ricevuto la  “Chiocciolina d’Oro” dalla guida alle “Osterie d’Italia” dello Slow Food, è un locale molto attento alla qualità dei prodotti ed alla filosofia che ispira il movimento fondato da Carlo Petrini che invita al cibo buono, giusto e solidale e quindi evita il tonno rosso e propone le altre razze solo nel periodo giusto. La famiglia De Gregorio (Mimmo sommelier dell’Ais, la moglie Dora in sala) ha trasformato una semplice rosticceria in una vera osteria con la o maiuscola, dove i piatti della tradizione contadina e marinara vengono valorizzati da una cucina che coniuga prodotti del territorio e innovazione. Dando grande attenzione anche alla carta dei vini. Lo chef Paolo De Gregorio rivisita ricette legate alla preparazione di questo pregiato pesce per riproporre piatti dal gusto unico che si rivelano negli antipasti come: “ Tonno in agrodolce” o “ Scottatina di tonno su letto di caponatina”. In primi che sposano la pasta di Gragnano con il tonno: “ Paccheri di Gragnano ai sapori mediterranei” cioè con tonno, olive, capperi e pomodorini o “ Tubbettoni alla genovese di tonno”. Infine i secondi che con leggerezza esaltano il profumo del mare che si confonde con quello degli orti collinari: “Tonno alla mentuccia” e “ Tonno in umido con peperoni”.

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