Dalla Catalogna al Vesuvio: la magia del vino Catalanesca

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Il vitigno catalanesca fu importato in Campania nel 1450 dalla Catalogna da Alfonso I d’Aragona,  e  impiantato sulle pendici del Monte Somma, fra Somma Vesuviana e Terzigno. Tale vitigno era molto diffuso fino all’inizio del 1800, ma oggi sopravvive solo in piccoli appezzamenti. Si può trovare soprattutto nei comuni di San Sebastiano, Massa di Somma, Pollena Trocchia, Somma Vesuviana, Sant’Anastasia e Ottaviano. Essa è caratterizzata dal grappolo rado, gli acini rotondeggianti e la buccia dorata, spessa e croccante.  Per secoli è stata considerata uva da tavola e solo pochi vignaioli del posto la trasformavano in vino. Grazie all’opera di recupero di alcune cantine della zona, oggi è diventato un vino di nicchia, da intenditori, con tanto di riconoscimento Igt che prevede un rigido disciplinare. Si vendemmia tra ottobre e novembre producendo un bianco secco, dal colore giallo paglierino e  dagli aromi che ricordano le albicocche e le ginestre del Vesuvio.