Domenico Pollio uno dei protagonisti della storia dolce di Sorrento

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Dai Tronchetti semifreddi ai gelati artigianali tutto il sapore della terra delle Sirene

Tanti capolavori dell’arte gastronomica nascono per sbaglio. O per caso. Come è capitato al maestro pasticcere Domenico Pollio, dell’omonima pasticceria di Sorrento, con il suo tronchetto nato negli anni settanta.  Allora la sua pasticceria già era un’avviata bottega artigianale ben frequentata ed alla richiesta di una importante cliente di Napoli di realizzare delle coviglie (antico dolce a gelato, antenato del semifreddo) rimasero vari gusti che Pollio unì e mise in frigo dimenticandoli per un paio di giorni. Quando gli vennero sotto gli occhi capì che da quell’impasto poteva nascere un dolce per metà crema e metà gelato. E’ così che per pura casualità è nato il rinomato Tronchetto Semifreddo al gusto di cioccolato, caffè e cassata con gelato alla nocciola e cioccolato fondente ricoperto di mandorle pralinate. Un vero e proprio capolavoro di pasticceria che a distanza di oltre trent’anni racconta ancora di un gusto particolare e non superato dai tanti nuovi dolci che si trovano in giro. Ma la storia di Domenico Pollio inizia venti anni prima del tronchetto. Inizia quando, all’età di tredici anni  chiede al padre Giuseppe, noto commerciate di carni, di poter frequentare un laboratorio di pasticceria perchè aveva già capito che questa sarebbe stata la sua grande passione. Per cui giovanissimo ha iniziato a frequentare il laboratorio dell’Hotel Europa Palace con il pasticcere sbarcato dalla mitica nave da crociera Andrea Doria. Dopo questo prestigioso apprendistato il padre gli aprì una bottega tutta sua nel 1967 dove, da persona modesta quale è sempre stata, saltuariamente faceva arrivare un maestro da Napoli per affinare la sua arte ed aggiornarsi sui dolci che all’epoca erano ancora intrisi della moda e dei gusti di inizio novecento. Infatti i dolci si chiamavano con nomi che oggi suonano strani come il “Principe Indiano” la “Dalia” o “Croquembouche” la tipica montagna di bignè nata in Francia alla fine del 1700. Ma anche la Saint’Honorè che ormai fanno in pochi. Il giovane Pollio intanto si guardava intorno e capiva che il mondo stava cambiando e con lui il gusto della gente che cercava sempre più piacevoli e gustose novità. E allora cambia indirizzo aprendo il nuovo locale sul corso Italia nel 1985 dove ancora si trova e dove l’anno scorso ha festeggiato i cinquant’anni di attività. Dagli anni ottanta in poi è stato un crescendo di successi e di nuove idee che si sono concretizzati nei suoi ottimi e vari croissant che restano una delle migliori colazione che si gustano la mattina a Sorrento. Poi ci sono tutti i dolci più tipici come i mignon, le paste classiche, i babà, le ceesecake o le delizie al limone, o meglio la sua alternativa che Pollio ha creato rivisitando il classico pasticciotto napoletano. Infatti la delizia è un piccolo tortino di pasta frolla ripieno di crema  al limone. Una versione croccante del famoso dolce costiero che gli rende ancora più onore. Anche il settore dei gelati è cresciuto insieme alla bravura di Pollio che con il suo locale resta una delle soste più deliziose della costiera.  Intanto nell’attività è arrivata la figlia Maria Teresa che oltre al lavoro al banco si destreggia, con la stessa passione del padre, anche tra impasti e i forni diretti sempre da Pollio che è arrivato all’età di 75 anni; ma gli è restato l’entusiasmo iniziale. Un entusiasmo espresso solo al chiuso del suo laboratorio che lo ha trasformato in un vero maestro  e dove ha allevato un’intera generazione di pasticceri di successo che oggi lavorano in città  all’estero. Fuori dal laboratorio Domenico Pollio, chiamato Mimì dagli amici, si trincera dietro il suo immancabile loden e all’aria imbronciata di chi non vuole, per modestia, far sapere al mondo che lui è un pezzo importante della storia gastronomica sorrentina.

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