Il baccalà: simbolo del Natale campano e bontà della ricetta della chef Maria Aprea de La Torre di Massa Lubrense

Pubblicità

Non c’è Natale senza baccalà in Campania. Un usanza diffusa e radicata che arriva da molto lontano. Per la verità la passione per il baccalà da parte dei campani e dei napoletani in particolare va al di là del periodo natalizio. Un amore secolare nato con l’arrivo del pesce del nord a Napoli intorno al 1500. Allora veniva preparato sotto gli spruzzi delle abbondanti acque delle sorgenti del fiume Sebèto che lo facevano rinvigorire, dissalandolo nel caso del baccalà o reidratandolo nel caso dello stoccafisso. Perché anche se il pesce è uno solo e cioè il merluzzo, esso viene lavorato e conservato in due modi che lo trasformano in due prodotti diversi tra loro. Dopo che il merluzzo è stato per lungo tempo addormentato, grazie ai gelidi venti del nord, sotto la forma di un bastone di legno (nel caso dello stoccafisso) o di pezzo di stola sotto sale conservato in barili (baccalà), risorge al contatto con l’acqua che gli ridona vitalità, colore, morbidezza, profumo e anche la forma necessaria per renderlo di nuovo un cibo pronto da cucinare.  Infatti entrambi si prestano molto bene come ingredienti di tanti piatti della tradizione popolare che  proprio a Natale gli fa vivere il periodo di maggior trionfo. Insalate, antipasti, primi e secondi con il baccalà sono molto diffusi nelle cucine casalinghe e dei ristoranti che gli dedicano un posto d’onore nei menù di questo periodo. Anche al ristorante La  Torre di Santa Maria Annunziata, frazione suggestiva e panoramica di Massa Lubrense, il baccalà è di casa. Come sono di casa tanti prodotti tipici campani e dei presìdi dello Slow Food di cui questo locale è autentica espressione. Qui i piatti della chef Maria Aprea spaziano in lungo e largo nella tradizione popolare, soprattutto quella marinara, per essere riproposti in un ambiente cordiale e familiare diretto da Tonino Mazzola universalmente conosciuto come “one fire”. Ma qui tutta la famiglia Mazzola, con Amelia ed Alessia ai tavoli, è impegnata nel locale che d’estate si trasferisce nell’adiacente piazzetta che si affaccia sul mare di Capri. In questo periodo, aperto nei fine settimana e per il pranzo di Natale e del primo dell’anno, propone una carrellata di sapori che si rivelano come un gustoso ritorno ai sapori della cucina di casa. Per il pranzo di Natale si fanno notare pietanze come: la Pizza di scarole, la minestra maritata, la Lasagna, il Carré di vitello al forno con patate novelle, la torta pizza di crema ed i dolci natalizi. Nella foto a sinistra Tonino Mazzola, al centro la moglie Maria Aprea e a destra la figlia Amelia.   

La Ricetta:  Baccalà Arrecanato         

Ingredienti per 4 persone: 800g di baccalà, 300g pomodorini del Piennolo, 50g di Olive salella ammaccata del Cilento(Presidio Slow Food), 30g di capperi di Salina (Presidio Slow Food) 1 spicchio d’aglio, olio extra vergine di oliva qb, vino bianco mezzo bicchiere, prezzemolo, sale origano.

Procedimento: lavare il baccalà, tagliarlo in pezzi regolari, sgocciolarlo e asciugarlo. In un tegame soffriggere l’olio e aglio e adagiare il Baccalà, sfumare il tutto con un mestolo di vino bianco. Aggiungere i pomodori, i capperi, le olive e un pochino di origano aggiustare il tutto con un po’ di sale. Cuocere a fuoco moderato per circa 10 minuti. Servire in un piatto fondo con un ciuffetto di prezzemolo…e Buon Appetito