Pizza Gourmet e cucina partenopea alla Taverna49 di Pompei

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Il gradito ritorno della pizza gourmet di Lorenzo e Luigi Acciaio. Pompei si arricchisce di nuove proposte enogastronomiche grazie alla riapertura del ristorante pizzeria Taverna49.  Si riaccendono dunque i fornelli ed il forno di uno dei locali che stanno contribuendo alla riscossa ristorativa della città mariana che ha sempre espresso realtà significative che, purtroppo, stavano scomparendo sotto i colpi di un turismo mordi e fuggi. Quindi, la sua riapertura arriva in un momento importante per la città, un periodo fertile che vede sempre più ristoranti recensiti sulle guide più prestigiose. Recensioni che coincidono con il gradimento di una clientela che cresce di numero e qualità. Il ritorno sulla scena di Taverna49, dunque, non poteva capitare in momento migliore per lanciare ed accogliere nuove sfide. Sfide che però hanno alla base la stessa filosofia di sempre: semplicità, creatività e qualità sono le parole d’ordine anche di questo nuovo corso.  La direzione del forno è affidata al maestro pizzaiolo Luigi Acciaio, presidente dell’Associazione Pizza Napoletana Gourmet, che con esperienza e bravura è riuscito trasformare la tradizionale e popolare pietanza nata povera della Napoli del ‘700 a prodotto d’eccellenza o, appunto, gourmet. Per cui le regole d’oro del locale, diretto da Lorenzo, sul versante pizza non lasciano spazio a dubbi: lavorazione artigianale degli impasti, realizzati esclusivamente con lievito madre e farine di tipo 1, maturazione di 36-48 ore. Completano il quadro gli ingredienti di eccellenza utilizzati per dare colore e gusto agli impasti. Qui infatti si privilegiano i prodotti del territorio, con un occhio particolare ai presidi Slow Food e a marchio Dop. E’ così che nascono tante novità, tra cui spiccano 6 Margherite diverse (con 6 tipi di pomodori diversi) e la pizza fritta con farine integrali. Mentre dalla cucina, che si ispira alla tradizione partenopea, arrivano piatti rivisitati dalla mano leggera dello chef, come la parmigiana servita avvolta in un croccante cannolo, gli gnocchi alla pizzaiola o gli ziti alla genovese in pentolaccia. Poi c’è la braceria, che propone tante carni altamente selezionate, italiane ed estere. E non è un caso la presenza della braceria perché il nome del locale si rifà alla smorfia napoletana, in cui il 49 è “il pezzo di carne”. Chiude la lista delle offerte la Carta delle birre artigianali e dei vini campani e italiani.