Spezie e aromi: la spolverata che da secoli da più gusto alle pietanze

Pubblicità

Guerre armate e commerciali hanno accompagnato la storia della più importante merce di scambio dell’antichità     

Cosa sarebbe una caprese senza basilico o un dolce senza vaniglia o ancora un pollo al forno senza rosmarino o paprica? Sicuramente sarebbero meno gustosi. Perché gli aromi e le spezie che accompagnano il cibo giornaliero dalla notte dei tempi lo rendono più saporito donandogli un tocco finale che spesso indirizza il gusto per il verso giusto. Almeno da quando l’uomo, alcune centinaia di migliaia di anni fa, ha iniziato a cuocere il cibo. Nella storia più recente le spezie hanno iniziato ad avere una grande importanza nella vita quotidiana ai tempi dell’antico Egitto per diventare, poi, un fondamentale prodotto di scambio commerciale fino al 1800 circa. Le spezie che sono sostanze aromatiche di origine vegetale e possono essere ottenute da radici (zenzero), fiori (lavanda), frutti (vaniglia, pepe), cortecce (cannella), semi (finocchio) e foglie (origano) di alcune piante si distinguono dalle erbe aromatiche in quanto, mentre generalmente queste ultime sono utilizzate fresche e hanno una fragranza delicata, le spezie vengono utilizzate in seguito ad essiccamento e lavorazioni che le riducono in polvere, per il loro sapore spiccatamente intenso e deciso. Un gusto spiccato che condiziona in modo determinante il piatto, basti pensare ad un tegame di baccalà “arrecanato” cioè speziato con abbondante origano o alla pizza marinara che prevede gran spolverate della preziosa fogliolina essiccata. Per non parlare della cucina orientale ed esotica che prevedono dosi abbondanti di spezie che vanno dal cumino alla curcuma, passando per lo zafferano, il curry ed il cardamomo fino alla noce moscata e tante altre polverine colorate che rendono profumate e gustose tante pietanze di quelle terre lontane. Anche i Paesi mediterranei hanno la loro dose di spezie e soprattutto di aromi che completano tanti piatti della tradizione. Basilico, prezzemolo, sedano, origano, finocchietto, anice stellato, menta, timo, rosmarino pimento, zenzero, fieno greco e peperoncino piccante sono tra gli aromi e le spezie più usati nella cucina mediterranea e nord africana. Tutte queste foglioline o polverine dai mille profumi e colori per secoli sono stati simbolo di ricchezza, potere e prestigio.  Tanto che interi popoli sono scesi in guerra per controllare le loro rotte commerciali o hanno condotto battaglie economiche per il controllo del mercato (che ha visto il suo apice con la Compagnia delle Indie) di quella era diventata la più potente moneta di scambio. Poi l’interesse per le spezie è diminuito in maniera piuttosto marcata a partire dalla seconda metà del ‘ 600. Infatti furono sostituite dai nuovi prodotti coloniali, come zucchero, caffè, tabacco e cacao. La causa del declino è dovuta probabilmente al venire meno della medesima ragione che le aveva rese tanto fortunate: una volta levato il velo di mistero e magia che avvolgeva la loro natura e la loro provenienza, le spezie hanno smesso di incantare il mondo. Ma nel frattempo sono diventate ingrediente essenziale degli infiniti piatti della dieta giornaliera dell’intero pianeta.