
Il 21 cena speciale con i piatti dello chef D’Urso che hanno fatto la storia del locale della famiglia Guida

Sessant’anni di golose proposte che hanno attraversato la fine del millennio scorso per trasformarsi nel 2025 in piatti sempre più interessanti e gustosi. Sessant’anni per un ristorante sono davvero tanti. Resistere per oltre mezzo secolo e restare, al tempo stesso, uno dei punti di riferimento della ristorazione della costiera amalfitana, il che significa un punto di riferimento internazionale, è veramente un traguardo significativo e lusinghiero. Del resto per La Taverna del Leone di Positano è stato sempre un agire in work in progress, la Taverna non si è mai adagiata sugli allori, ne tantomeno si è assopita sul successo raggiunto. La famiglia Guida mette in campo sempre idee nuove sia sul versante del menù come quello della cantina, per non parlare dell’adeguamento tecnologico della cucina o del servizio in sala. Questa voglia di essere sempre al passo con i tempi e proporre sempre qualcosa di nuovo nasce dalla passione e dall’amore della famiglia Guida per un lavoro che li ha visti impegnati per sessant’anni. Per Antonio Guida, aiutato dalla moglie Fortuna Cilento e dal figlio Giuseppe, che rappresenta la terza generazione, proseguire il lavoro del compianto padre Giuseppe, è stata una missione: quella di proporre piatti semplici e genuini preparati sempre con materia prima freschissima. Ed è questo il vero segreto del successo di un locale che ha fatto della genuinità la sua parola d’ordine, la cifra che contraddistingue i piatti anche quando si vestono di preparazioni gourmet. Ma l’altro elemento che caratterizza il successo della Taverna è il lavoro dello chef Giuseppe D’Urso, aiutato negli ultimi anni dallo chef Nicola Cavallaro, che da decenni dirige insieme a Fortunata Cilento la cucina di questo locale che sa parlare molte lingue a tavola. Non solo perché qui passano turisti provenienti da tutto il pianeta; ma anche perché lo chef sa coccolare la clientela contaminando la propria cucina con incursioni nelle ricette internazionali o in quelle etniche. E per questo sessantesimo anniversario è stato pensato un apposito calendario di eventi per offrire alla clientela speciali serate a tema.
Il primo appuntamento è per il 21 maggio quando sarà di scena la cena “Radici i 60anni della Taverna del leone” con i piatti che hanno fatto la storia del rinomato locale. I piatti più significativi di questi lungi anni leggermente rivisitati: Caciottina e bergamotto candito; Insalata di gamberetti, pomodorini e rucola, arancia e maggiorana; Risotto del vecchio pescatore; Crêpes al formaggio, alla Nerano; Spiedino di pesce e crostacei e Crostatina alle mele annurca. Ma gli eventi continuano con la serata della Pizza e Birra il 7 agosto in collaborazione con Valentino Tafuri. Mentre il 23 ottobre ci sarà una serata dedicata ai vini ed il 20 novembre una cena a quattro mani con Mimmo De Gregorio dello Stuzzichino di Sant’Agata sui due Golfi. Chiude il calendario la serata del 6 dicembre con un menù ideato ed eseguito da Fortuna Cilento e la pasticcera storica del locale Filomena Cilento.