Nasce NOMADI: otto teste, sedici mani per un’esperienza di cucina unica e irripetibile. Non un ristorante, non un catering ma un collettivo di chef campani per un nuovo progetto d’impresa.

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 Otto teste, sedici mani per un’esperienza di cucina unica e irripetibile: è nato NOMADI, un progetto nuovo, radicale, senza insegne né copioni che unisce conoscenza, creatività, tecnica e spirito di squadra. NOMADI non è un ristorante, non è un catering. È un collettivo di chef che si incontrano per cucinare insieme – per dieci come 300 persone – in una forma nuova, dinamica, libera da gerarchie. Nomadi è una jam session gastronomica da cui nasce una cena irripetibile, cucita su misura come un abito d’alta sartoria. Nessuna giubba, nessuna firma in primo piano ma un collettivo spontaneo di professionisti della cucina.  Unione, condivisione, sinergia sono i valori che ispirano il progetto che mette al centro la materia prima e le competenze. La prima assoluta di NOMADI ha avuto luogo il 23 giugno, al tramonto, sulla spiaggia dell’Ammot. Hanno cucinato per Mariano e Rita Balato e oltre 200 ospiti gli chef Simone Testa, Pasquale Palamaro, Pasquale Maravita, Vincenzo Russo, Mario Di Costanzo, Niko De Caro, Nathan Wichmann e Carlo Verde. Accanto a loro, partner d’eccezione hanno arricchito l’esperienza: Vincenzo Capuano, i sushiman Kennedy Graduce e Ruben Albadoro, Daniele Testa in qualità di Ostricaro ed Emanuele Frigenti. A cucire abbinamenti liquidi con eleganza e precisione è stata Serena Iammarino, sommelier ufficiale della serata insieme a Maurizio De Fazio. Il coordinamento generale è stato di Salvatore Pasquetti, manager con un’esperienza di oltre vent’anni nel settore degli eventi. Silvia Felaco ha firmato l’immagine dell’evento, mentre la brand identity e la comunicazione sono del team di Invetta, capitanato da Ivan Testa.

NOMADI è progetto gastronomico in movimento che supera i confini dell’eventistica tradizionale e dà forma a un’idea radicalmente diversa di esperienza culinaria: ogni evento è una creazione unica, pensata, progettata e realizzata su misura per chi la richiede. Non esiste una squadra fissa, non un menù fisso, non esiste un luogo prestabilito, non si replica. Si immagina, si costruisce, si vive. Una volta sola. È un progetto libero, libero dalle insegne, dalle gerarchie, dai formalismi. È una cucina viva, contemporanea, essenziale, di altissima qualità che nasce ogni volta dove serve e si spegne lasciando un’impronta fatta di bellezza, cura e autenticità. Il concept è chiaro: otto chef professionisti uniscono di volta in volta le proprie competenze e sensibilità in un format esperienziale innovativo che si sviluppa attorno a una cucina centrale mobile, una struttura inedita, a forma di ottagono, simbolo della completezza e della molteplicità, che è al tempo stesso palcoscenico e postazione di lavoro. Da qui prende vita la performance gastronomica: ogni chef interpreta il proprio ruolo attraverso un linguaggio personale, autonomo e complementare agli altri. NOMADI è un live cooking itinerante con otto professionisti che si muovono in armonia, pur restando indipendenti, ognuno con la propria identità forte e riconoscibile. Un solo battito: quello delle mani che tornano a impastare, affumicare, arrostire, modellare. Una regia fluida di mani, sguardi, tecniche e visioni che s’incontrano per generare una proposta culinaria ogni volta diversa. Ogni chef è selezionato per rappresentare un’area specifica della cucina contemporanea: dalla brace alla fermentazione, dai lievitati al fine dining, dalla cucina vegetale alle contaminazioni etniche. L’esperienza si compone di otto voci distinte, coordinate come in un’orchestra. Ogni figura interpreta un elemento distintivo. Il fuoco è la cottura viva, la brace, l’affumicatura, il calore che scolpisce la materia. L’acqua è freschezza, sapidità, profondità liquida: dai crudi alle marinature. La terra è radici, spontaneità vegetale, stagionalità e orti veri. L’aria porta leggerezza, acidità, tecniche impalpabili che sorprendono e bilanciano. La dolcezza chiude con precisione: dessert che emozionano tra morbidezze, croccanti e ricordi. Le farine raccontano la pazienza dei lievitati, del pane e della pasta, con impasti vivi che respirano. Le influenze etniche aprono al mondo, portando nel piatto tecniche, ingredienti altri e rituali lontani. A chiudere l’ottagono, il sarto mancante: l’elemento variabile, scelto ogni volta in base ai gusti del cliente. È la mano aggiunta, l’ingrediente imprevisto. A completare l’esperienza, una figura specializzata nella parte liquida – sommelier o mixologist – che costruisce abbinamenti su misura, interpretando vini, cocktail e infusioni con la precisione e l’eleganza di un ricamo. NOMADI è per chi desidera lasciare il segno, stupire, emozionare attraverso il cibo e i suoi protagonisti. Ogni performance è unica, pensata su commissione, costruita intorno a un desiderio, a un racconto. Un progetto non replicabile e per questo unico ed esclusivo.